Archivio degli autori Furio Honsell

La strage dei lavoratori deve arrestarsi

Di fronte alle tragedie che in solo due giorni hanno spezzato la vita di Andrea Diliberto e Matteo Smoilis la sinistra non deve rimanere silenziosa: la strage dei lavoratori deve arrestarsi.

Ma non basta più esprimere condanne verbali e scandalizzarsi. È necessario promuovere un’azione straordinaria per arrestare questo stillicidio di giovani, che muoiono proprio nella condizione più agognata nella loro vita: il posto di lavoro.
Ci vuole certamente, maggiore cultura della sicurezza e maggiore formazione alla sicurezza, ma ci vuole soprattutto maggiore controllo. Controllo delle condizioni e degli orari di lavoro, controllo delle attrezzature e delle procedure lavorative.

La responsabilità di un incidente deve ricadere su tutta la catena di comando. Nessuno può sfuggire alla propria responsabilità dicendo che la responsabilità era di un altro più in alto. Tutti devono essere controllori. La responsabilità deve ricadere su chi appalta e non controlla attraverso la direzione lavori. Deve ricadere sul futuro delle ditte e delle società coinvolte. E soprattutto l’esito delle inchieste deve essere reso pubblico e gli eventuali processi devono avere una corsia preferenziale e non disperdersi nei ricorsi. Essere stati coinvolti in un incidente sul lavoro deve essere uno stigma difficile da cancellare che pesi sui futuri appalti.

Il lavoro è il valore fondante della nostra Repubblica. La mancanza di sicurezza sul lavoro è incostituzionale. Una violazione non può essere
estinguibile con una multa.

9 maggio: Festa dell’Europa

Oggi è la giornata dell’Europa. Dobbiamo rinnovare il nostro impegno per far vivere lo slancio di Spinelli, Rossi e Colorni. Al confino fascista immaginarono un’Europa dei popoli, un’europa “unità nelle diversità”.
Spinelli combatteva l’idea nazifascista di Europa, che mirava all’omologazione e allo sterminio dei diversi. Oggi dobbiamo contrastare l’Europa degli interessi puramente economici da un lato ed evitare che venga lacerata dai sovranismi xenofobi dall’altro.

Invecchiamento della popolazione: sviluppo della silver economy per una maggiore partecipazione attiva

Il vero mutamento demografico non è la menzogna “dell’invasione” sfruttato vergognosamente dalla Lega nelle recenti campagne elettorali: il vero mutamento demografico dell’Europa è l’invecchiamento della popolazione. Sono stato presidente dello European Covenant for Demographic Change, che riunisce vari enti di ricerca, enti locali e molte associazioni europee che si occupano di pensionati e anziani e da qui parte una mia considerazione: l’allungarsi dell’aspettativa di vita va accompagnata da una politica d’invecchiamento attivo, che è la premessa per un invecchiamento sano.
“Gli anni in più di vita devono essere anni con vitalità in più”, recita l’adagio dell’organizzazione Mondiale della Sanità. Va dunque sviluppata quella Silver Economy che vede gli anziani assumere nuovi ruoli attivi. La Silver Economy è l’opposto della legge Fornero che obbliga a svolgere anche in età avanzata il lavoro che si svolgeva da giovani. Al contrario, la Silver Economy propone per gli anziani nuove opportunità di partecipazione attiva.

 

Leggi qui un articolo d’approfondimento de Linkiesta.it.

Qualche considerazione sul voto del 04 marzo

Qui sotto il comunicato inviato alla stampa locale e pubblicato da Il Piccolo del 06 marzo.

I dati elettorali dimostrano che anche nella nostra Regione il centro-sinistra nelle sue diverse componenti è in grave sofferenza di consensi, di credibilità e di idee. Di fronte a questa situazione le strade sono due: fingere che non sia successo nulla, derubricando il risultato regionale a mera appendice di quello nazionale, oppure cercare vie e soluzioni alternative.

È mia convinzione che sia necessario impegnare i pochi giorni che ci separano dalla presentazione delle liste per le elezioni regionali in una riflessione profonda sulla natura della coalizione politica che offriremo alla valutazione delle comunità del Friuli Venezia Giulia. Dobbiamo rafforzare il più possibile la natura civica della nostra proposta politica, evidenziare il profondo legame che lega gli uomini e le donne che ogni giorno si impegnano nell’amministrazione dei nostri comuni ai propri territori, la loro conoscenza della vita e dei problemi dei nostri cittadini: di fronte al vento di destra che soffia così violento sul Paese non ci verrebbero perdonate inspiegabili divisioni. Che senso ha costruire più liste a sinistra del PD, che senso ha dividersi sui confini della coalizione, se non esistono punti di vero contrasto tra noi?

Non è più il tempo delle tattiche elettorali, ma dell’umiltà da parte di tutti. E dalla capacità di ripartire dai nostri territori, ricostruendo dalle fondamenta una coalizione che – così com’è – appare condannata a sicura sconfitta. Da Sergio Bolzonello, dal Partito Democratico e dalle altre forze che si richiamano ai valori del centrosinistra è ora lecito attendersi dei passi concreti in direzione di una effettiva costruzione di una coalizione ampia, civica, partecipata e plurale, per evitare che il prossimo 29 aprile anche la nostra Regione finisca nell’elenco delle amministrazioni perse senza neppure provare ad impedirlo.