Non si può che rimanere esterrefatti nel leggere, quale sottotitolo a questo Disegno di Legge, “Norme […] di promozione per la mobilità individuale ecologica”. Il DDL n. 175 prevede un ulteriore incentivo al consumo di combustibili fossili, secondo l’assurdo principio “riceve di più chi consuma di più”, e quindi altro non produrrà se non l’aumento delle emissioni di CO2. Per giunta realizzerà questo “nobile” obiettivo riversando senza troppi scrupoli oltre 50 milioni di euro l’anno di fondi pubblici per lo più alle multinazionali degli idrocarburi e ai fondi di gestione che le controllano.
Ma come è possibile parlare di “mobilità individuale ecologica”, rispetto a questa norma, senza morir dal ridere di fronte alla possibilità di intenderla tale? Questa norma ha come principale effetto l’aumento dei consumi di benzina e gasolio soprattutto da parte delle classi più agiate, che nei loro spostamenti muovono autoveicoli di maggiore tonnellaggio, continuando a scaricare su tutta la collettività il costo del loro combustibile.
Ma come non ci si rende conto che questa norma è l’ennesimo esempio di ciò a cui si riferiva Karl Kraus nel 1914 was ehedem paradox war, wird nun durch die große Zeit bestätigt (tutto ciò che era un paradosso ce lo conferma questa nostra grande epoca)? L’imperativo morale di questa nostra epoca dovrebbe invece essere la riduzione delle emissioni di CO2! E per fare ciò non basta dichiararlo ai giornalisti perché lo scrivano il giorno dopo, caro Assessore e cari Colleghi, ma per il bene delle future generazioni bisogna rischiare anche di essere momentaneamente impopolari!
Come si può ancora dubitare che se si continua in quest’orgia (per giunta foraggiata da soldi pubblici) di consumo di combustibili fossili nel 2050 non ci sarà la guerra a sostegno di insensati regionalismi e nazionalismi, come tragicamente avviene adesso (con il pieno godimento delle nostre aziende produttrici di armamenti peraltro) ma si farà la guerra per il cibo, in un pianeta arso e desertificato?
Ma è possibile che in tanti, fuori da questo Consiglio, si accontentino di comperare il combustibile per qualche decina di centesimi in meno, e quasi tutti coloro che invece sono all’interno di questo Consiglio, si gratifichino in tale misero guadagno di consenso presso gli elettori, disinteressandosi tutti della catastrofe cui stiamo andando incontro? Non hanno forse ragione le giovani militanti di Just Stop Oil che, dopo aver imbrattato i vetri protettivi delle opere d’arte dei musei d’Europa, sostengono che è inutile tutelare l’arte se non pensiamo alle emissioni, perché quando noi non ci saremo più anche le opere d’arte non avranno più nessuno che le potrà amare!
Ma come non cogliere il dramma? Queste leggi stanno truffando il futuro alle generazioni che verranno!
L’Assessore Scoccimarro articola un ragionamento, che più volte abbiamo mostrato essere fallace. Secondo l’Assessore incentivare i consumi di combustibile con un modestissimo sconto riduce le emissioni perché altrimenti tutti andrebbero a fare il pieno molto più lontano da casa in Slovenia, in Austria, in Veneto. Tutti, sostiene, pur di pagare il gasolio qualche centesimo in meno al litro, sono pronti a fare decine e anche centinaia di chilometri in più e sottrarre tanto tempo al lavoro e alla famiglia. Assessore, lei non ha mai fatto un conteggio convincente, una stima quantitativamente affidabile, perché nessuno può davvero misurare questo controfattuale! Anche il ragionamento sulle mancate accise è tutto da dimostrare che sia in attivo rispetto ai contributi. E poi davvero lo scopo di una Regione è fare soldi a spese della salute dei cittadini? Come tutti sanno bene, il prezzo dei carburanti nella nostra regione è più alto perché, come accade ogni volta, i contributi producono inflazione, e le multinazionali, che sono poi quelle che fissano il prezzo della benzina, alzano il prezzo nella nostra regione. Senza dubbio i distributori di carburante in FVG venderebbero un po’ meno benzina, anche se a parte alcuni gestori che si trovano a ridosso del confine nessuno può davvero sapere di quanto, ma gli operatori ricevono una frazione infinitesima per ogni litro venduto in più! Se davvero volessimo sostenere il benessere di questi lavoratori dovremmo incominciare a sostenere una riqualificazione delle loro attività economiche. La loro attività va rivista se davvero vogliamo andare verso la decarbonizzazione, alla pari di quella dei minatori di carbone della Polonia. Negli oltre vent’anni da quando è entrata in vigore questa legge sciagurata, il FVG ha già speso ben più di un miliardo di euro! C’era tutto il tempo e le risorse per garantire loro contributi e forme di previdenza più che abbondanti come in Europa è stato fatto per altre categorie di lavoratori. Ma cosa fanno i nostri parlamentari europei?
Inoltre questo contributo è iniquo perché non distribuisce il contributo rispetto al bisogno. Sarebbe meglio utilizzare questi fiumi di denaro per migliorare i servizi di trasporto pubblico e ferroviario o si potrebbero prevedere contributi per la mobilità legati all’ISEE per le fasce sociali più deboli, o solamente per le automobili di modesta cilindrata. Temo però che il numero di litri in più acquistati sarebbe davvero misero perché le fasce sociali più fragili non hanno l’abitudine di girare a vuoto in macchinoni ma, glielo assicuro, chi ha davvero bisogno, conta anche i chilometri, caro Assessore! Certamente versare contributi pubblici affinché le automobili di grossa cilindrata possano andare più veloci, senza che i loro opulenti proprietari si interroghino nemmeno un istante, se sia il caso di cambiare il proprio stile di vita e di guida ormai divenuto insostenibile, è davvero inaccettabile eticamente!
Ritengo quindi questa legge vergognosa e, in Commissione, come Open Sinistra FVG ho dato parere contrario perché non uno degli articoli opera per il bene durevole dei cittadini, dei lavoratori della logistica, del pianeta.
Veniamo al dettaglio. L’articolo 1 estende addirittura la platea dei beneficiari a coloro che possono permettersi un noleggio a lungo termine di un veicolo di grossa cilindrata. Ma chi sono e perché? L’articolo 2 autorizza la Giunta ad aumentare lo sconto erga omnes qualora lo ritenga elettoralmente vantaggioso. Inoltre abroga la norma che non si sarebbe più scontata la benzina per autoveicoli fortemente inquinanti acquistati dopo il 1/1/2023. Evidentemente si intende tutelare anche i commercianti di automobili fortemente inquinanti, a spese della nostra salute! L’articolo 3 è di carattere burocratico. Gli Artt. 4 e 5 riguardano le Camere di Commercio e il loro ruolo in questa “nobile” attività inquinante. Gli Artt. 6 e 7 riguardano il nuovo sistema digitale. Gli Artt. 8, 9, 10,11 riguardano le sanzioni per chi abusa di questo sistema di privilegi. Articoli molto dibattuti in Commissione da posizioni opposte. A nostro avviso le sanzioni dovrebbero essere applicate piuttosto al legislatore che licenzia norme così immorali. Infine gli Artt. 12, 13, 14, 15 riguardano e ritardano la transizione al nuovo sistema digitale.
Dopo essere rimasti esterrefatti per questo DDL rimaniamo senza parole per la pervicacia con la quale queste Giunte, che operano contro gli obiettivi di contenimento degli aumenti di temperatura dovuti alle emissioni di CO2, osino chiamare “sostenibile” questa norma. La spudoratezza di questa “post verità” è agghiacciante. Le uniche norme sensate di questo tipo sarebbero quelle che limitino i contributi alla cilindrata di automobili utilizzate da parte di cittadini appartenenti alle fasce deboli, che abitano in zone sprovviste di trasporto pubblico adeguato. Quanto agli operatori degli impianti di distribuzione bisognerebbe ragionare in termini di contributi de minimis e di riconversione, come per tutte quelle attività che nella storia dell’umanità hanno dovuto e dovranno essere trasformate.
Proporremo emendamenti per il contenimento dei contributi a fasce deboli e ad autoveicoli poco potenti, per contributi previdenziali per gli operatori delle pompe di carburante, e per la soppressione dell’ipocrita specifica nel sottotitolo richiamando tutti ad una maggiore onestà intellettuale.
Se non verranno accolti i nostri emendamenti daremo voto contrario a questa norma non volendo essere complici nei confronti delle future generazioni dell’accelerazione al riscaldamento globale che produrrà questa norma.
Qui il testo del DDL n. 175