Desidero ricordarvi l’appuntamento di sabato 30 novembre “IDEE COMUNI 2.0” che si terrà dalle ore 09.30 alle 16.00 c/o Lino’s & Co, in Via Artico di Prampero 7 a Udine.
IDEE COMUNI 2.0 è un’iniziativa che nasce per aggiornare le idee programmatiche discutendone assieme nei tavoli tematici, fare un bilancio di quello che sta succedendo in Consiglio regionale e del lavoro che siamo riusciti a svolgere e ragionare sulle scelte organizzative in grado di rafforzare la nostra rete e di farla crescere sul territorio.
Per saperne di più circa il programma della giornata clicca qui.
Se un servizio pubblico viene usato non sulla base di un effettivo bisogno ma con finalità di esclusione e chiusura come in questo caso, siamo di fronte a una meschinità estranea alla nostra regione. Che il Presidente della Regione “canti vittoria” – come espresso nel vergognoso comunicato stampa – per la riuscita delle sue politiche di esclusione è già molto grave, ma che questo avvenga con riferimento a bambini in età prescolare è scandaloso oltre ogni dire. Qualsiasi donna o uomo civile si sente umiliato dal titolo del comunicato stampa e dovrebbe chiedersi in quale società stiamo vivendo.
➡Puoi visualizzare il comunicato stampa pubblicato nel sito della Regione FVG: https://urly.it/32tr3
Qui sotto l’articolo pubblicato dal Messaggero Veneto:
Proponenti: HONSELL
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
RICHIAMATA la Costituzione della Repubblica, in particolare gli art. 21 e 33 e 97, che affermano nell’ordine la libertà di pensiero ed espressione, la libertà di insegnamento e l’imparzialità dell’azione amministrativa;
CONSIDERATE le dichiarazioni pubblicate all’inizio del mese di agosto sui propri profili social e ribadite integralmente in varie interviste successive dalla Sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint, che annunciava l’istituzione di un “centro di ascolto” volto a individuare gli “insegnanti di sinistra” che “infesterebbero” le scuole e sarebbero responsabili – tra l’altro – di “essere critici” verso le politiche adottate dall’amministrazione comunale;
RITENUTO il linguaggio utilizzato dalla Sindaca fortemente offensivo non solo verso i lavoratori della scuola ma verso quell’ampia parte di cittadinanza che milita e vota a sinistra ed è parte integrante della società italiana e che un “centro di ascolto” rivolto solo al monitoraggio degli insegnanti di sinistra sia per definizione discriminatorio e apra inoltre la possibilità a forme di ritorsione da parte di genitori insoddisfatti per i giudizi ottenuti dai figli;
RITENUTO INOLTRE che la scuola debba essere sempre luogo di dialogo e confronto aperti e che non rientri tra i compiti del corpo insegnanti fare da megafono acritico alle scelte politiche di nessuna amministrazione;
VISTO lo straordinario risalto nazionale che le dichiarazioni della Sindaca di Monfalcone hanno avuto e il discredito che queste hanno prodotto sul buon nome e il prestigio del sistema delle autonomie locali regionale;
Tutto ciò premesso
Impegna la Giunta regionale: