Oggi è la giornata mondiale contro l’omofobia. E’ una giornata per riflettere su quanto i diritti individuali di libertà, e primo fra tutti il diritto di amare, non possano essere negati né da norme né da pregiudizi.
Gli orientamenti sessuali non possono essere fonte di discriminazione o di stigma. Negare pari dignità non viola solamente i diritti della persona ma i diritti umani più profondi. Il diritto di amare non è solamente diritto dell’individuo, ma diritto collettivo.
Fa orrore oggi pensare che poco meno di 30 anni fa la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità considerava l’omosessualità una malattia mentale. E questo quando già proclamava l’importanza del benessere nella propria definizione di salute.
Fa orrore quanta atroce sofferenza abbia provocato in passato e provochi ancora il non essere liberi di esprimere il proprio amore.
Negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti importanti per garantire il diritto di vedere riconosciute e tutelate le unioni tra persone dello stesso sesso. Ma sull’attuale formulazione della legge pesano ancora pregiudizi, e peggio ancora non vi è ancora pari dignità tra famiglie omosessuali e famiglie eterosessuali.
Ricordiamo sempre che diversità sono un patrimonio! (Ma non lo sono certo le disparità, ovvero quelle disuguaglianze che sono ingiuste).
I miei auguri oggi a tutte le coppie gay e in modo speciale a Ingrid e Adele e ai loro bellissimi bambini, due eroine venute dall’altra parte del pianeta a insegnarci come essere felici vincendo ogni apartheid.