Questa mattina durante la seduta in Consiglio Regionale ho rivolto un’interrogazione a risposta immediata al Presidente Fedriga e all’Assessore Rosolen per capire le ragioni per le quali la Giunta ha deciso – come sua prima azione politica – di revocare l’adesione alla rete nazionale antidiscriminazioni Re.A.Dy, attiva nel campo della definizione di percorsi e progetti volti a prevenire l’emergere di fenomeni discriminatori sulla base dell’orientamento sessuale o dell’appartenenza di genere.
La risposta dell’assessore è stata che “le istituzioni scolastiche e le famiglie hanno strumenti sufficienti per insegnare e trasmettere i valori del rispetto e della diversità”. Cioè, la Regione rinuncia a essere parte attiva demandando alla buona volontà dei singoli l’impegno per una piena uguaglianza tra tutti i cittadini.
La rete Re.A.Dy ha un ruolo pionieristico e la nostra partecipazione avrebbe consentito di svolgere un ruolo nella tutela del benessere dei cittadini al quale – evidentemente – si è ritenuto di voler rinunciare.