UNA REGIONE CHE CRESCE INSIEME

Misure per il contrasto alle povertà: un nuovo welfare redistributivo e generativo per tutti i cittadini del FVG.

Con il passare degli anni, è sempre più ampio il numero di cittadini che vivono in una situazione lavorativa di precarietà. Gli interventi di welfare di tipo tradizionale (mobilità, cassa integrazione) spesso non sono più sufficienti o addirittura, in molte situazioni di crisi aziendali, non sono più nemmeno praticabili in seguito al Jobs Act. Delocalizzazione e automazione hanno espulso tanti lavoratori dal mercato del lavoro. La crisi, forse, è superata ma ha lasciato sul campo molti feriti e sicuramente un cadavere: quello del lavoro.

Il PIL forse sarà forse ritornato al tempo pre-crisi, o forse no se lo si calcola a prezzi costanti, ma le disparità economiche si sono drammaticamente aggravate e l’occupazione è scesa vertiginosamente sia in quantità che in qualità. Il numero degli scoraggiati e inattivi è raddoppiato negli ultimi 10 anni. La nostra regione registra un calo della disoccupazione, forse, ma se a questi lavoratori aggiungiamo quelli che vengono spietatamente descritti dalle statistiche come “gli inutilizzati” emerge in tutta la sua profondità l’iceberg della mancanza di lavoro.

Le società più sane sono però quelle meno squilibrate. Ormai i dati sono inequivocabili, anche nei percentili più alti vi è maggior benessere nelle nazioni quando l’indice di GINI è più basso, ovvero quando la ricchezza non è concentrata nelle mani di pochi. Gli indicatori aggregati danno valutazioni falsate, solamente gli indici di concentrazione danno una misura reale del disagio sociale, superando quella statistica secondo cui, se una persona mangia un pollo e l’altra no, ne mangiano in media mezzo ciascuno.

È indispensabile quindi ridurre le disparità, ovvero quelle differenze che sono ingiuste. Altrimenti continueranno a crescere la preoccupazione e la paura, e da queste il risentimento per sfociare infine nell’odio e nella conflittualità.

Vanno dunque potenziate le misure attive per il lavoro, la formazione e va introdotta una forma di reddito minimo, di tipo universale. Solamente così si potrà dare sollievo alle povertà crescenti. Durante la scorsa legislatura regionale, con l’introduzione della MIA (Misura attiva del sostegno a reddito), è stato fatto un passo avanti molto importante nella direzione della difesa del reddito e della promozione del diritto al lavoro sul quale è fondata la nostra Repubblica. L’obiettivo di questa misura è quello di dare risposta al profondo disagio della popolazione giovanile, alleviando i problemi di sussistenza, e promuovere l’empowerment individuale, che è essenziale per la dignità delle persone e delle loro famiglie. Questa misura va però potenziata per rispondere anche alle esigenze di persone mature espulse da mercato del lavoro che non hanno più i requisiti previsti dagli strumenti di welfare oggi attivi.

CONTINUA QUI


Un’istruzione veramente autonoma e speciale: offrire a tutti una formazione adeguata al futuro.

La regione FVG ha una forte tradizione di eccellenza e di innovazione nel settore scolastico pubblico che rischia di essere indebolita a scapito di una scuola privata.

Uno dei principali obiettivi sarà la regionalizzazione del sistema scolastico regionale. Si tratta di interpretare la nostra autonomia con senso di responsabilità e iniziare un percorso a tappe che ci permetta di acquisire progressivamente tutte le competenze.

Peraltro, una disponibilità di massima in direzione di un tale trasferimento di competenze è stata già tenuta presente nell’Atto aggiuntivo al Protocollo d’intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, sottoscritto in data 21 dicembre 2007. L’articolo 8 dell’Atto prevede, infatti, che «Il Governo e la Regione condividono l’opportunità di avviare, nelle forme costituzionalmente previste, il percorso atto a trasferire alla Regione le funzioni in materia di istruzione, nel quadro delle linee emergenti a livello nazionale. Il trasferimento di cui al comma 1 avverrà secondo principi di gradualità, conformemente alle linee interpretative ed operative che saranno definite in sede di Conferenza unificata, fatte salve le prerogative dello Statuto di specialità».

Inoltre si ricorda che, in sede di Conferenza delle Regioni nel 2010, è stato definito il testo di un “Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, Province, Comuni e Comunità montane concernente le finalità, i tempi e le modalità di attuazione del Titolo V, Parte II della Costituzione, in materia di istruzione”, che contiene la seguente disposizione per le Regioni autonome: «Le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano provvedono alle finalità del presente accordo nell’ambito delle competenze ad esse spettanti ai sensi dello Statuto speciale e delle relative norme di attuazione e secondo quanto disposto dai rispettivi ordinamenti».

CONTINUA QUI