DEMOCRAZIA

La lotta di Liberazione ci ha consegnato un documento straordinario: la Costituzione della Repubblica Italiana. I suoi primi 12 articoli, ovvero i Principi Fondamentali, individuano in modo chiaro ed al tempo senso conciso i valori che ispirarono quella lotta e la Resistenza armata o civile al fascismo. Costituiscono il pilastro non solo della nostra Democrazia, ma esprimono anche i valori ideali a cui tendere in futuro: la sovranità del popolo; i diritti dell’uomo; la solidarietà politica, economica e sociale; la libertà, l’uguaglianza e il diritto alla piena espressione della propria personalità e alla partecipazione; il diritto al lavoro; l’unità nazionale nel rispetto delle autonomie; la tutela delle lingue;  la laicità dello stato; la libertà di culto; la promozione della cultura e della ricerca, la tutela del paesaggio, dell’ambiente e della biodiversità; l’accoglienza dei richiedenti asilo; il ripudio della guerra e l’impegno per la pace.

Cosa ci sarebbe da aggiungere? Nulla. È già stato tutto detto. Rimane invece il compito di perseguire questi valori. Questo non è solamente nostro dovere etico nei confronti dei padri della nostra Repubblica, di coloro che diedero la vita per la Liberazione, ma è anche la nostra unica speranza! Per noi e per le future generazioni.

La Costituzione non è un documento statico, va fatta vivere e messa in pratica così da rendere esigibili a tutti i diritti che garantisce. Perché i diritti sono per tutti oppure non sono.

La Costituzione ci assegna anche dei doveri però, e il primo, sia come amministratori che come cittadine e cittadini, è quello di impegnarci a realizzarla appieno nell’evoluzione della storia e delle situazioni. La Costituzione chiama all’azione, è un processo che non deve e non può arrestarsi mai. Certamente non è un compito facile, ma è chiara la via che indica per dare un senso al nostro vivere civile nelle nostre comunità, sia come politici e come cittadine e cittadini.

La Costituzione è la più sublime affermazione dell’antifascismo, del pluralismo contro ogni totalitarismo, dell’autodeterminazione contro l’omologazione forzata e violenta, della verità del singolo contro l’arroganza del potere. Perché la Costituzione a differenza delle altre leggi, non procede dall’autorità verso i cittadini, ma procede nel senso inverso: dai cittadini verso l’autorità. La Costituzione sancisce i limiti del potere dell’autorità! È per questa ragione che una delle mie prime proposte di legge regionale è stata quella relativa alla rappresentanza per rafforzare la voce dei singoli, delle associazioni e delle comunità nei processi decisionali pubblici.

I Principi della Costituzione non sono affatto degli ideali lontani. Nel mio ruolo di Sindaco di Udine a meno di un anno dalla mia elezione, nel gennaio 2009, dovetti affrontare una prova molto difficile per garantire ad un padre ed una figlia, Beppino ed Eluana Englaro, il diritto alla giustizia. Tutti gli ordini di giudizio dello Stato Italiano avevano autorizzato l’asporto del sondino naso-gastrico a quel povero corpo, la cui rianimazione dopo l’incidente automobilistico, non era andata a buon fine, riattivando solamente alcuni organi, ma non completamente il cervello. Nessun ospedale del sistema sanitario nazionale e regionale, a causa dell’intimidazione del governo Berlusconi, voleva procedere con quanto le Corti di Giustizia avevano decretato. Solamente la Casa di Riposo di Udine “La Quiete”, in quanto a guida comunale ebbe il coraggio civile, di rendere esigibile a quell’eroe civile che è Beppino Englaro il diritto sancito al secondo capoverso dell. Art. 32 della Costituzione: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.” È il diritto di rifiutare le cure.  Beppino Englaro citò Sciascia: “Non è la speranza l’ultima a morire ma è morire l’ultima speranza!”

In seguito a quella drammatica vicenda oggi è in vigore in Italia la Legge 217/2019 sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento e il consenso informato. Non è ancora perfezionato però il meccanismo per rendere accessibili ovunque e in ogni istante le DAT. Infine, non disponiamo ancora di una legge dignitosa sull’autodeterminazione nel fine-vita. Il rispetto per la pienezza e l’integrità della persona va invece assicurato dalla nascita fino alla morte. Il progresso scientifico e medico rendono sempre più attuale il dibattito bio-etico. La Costituzione con chiarezza dà i principi generali lungo i quali svilupparlo: l’autodeterminazione e la piena e dignitosa realizzazione della persona umana!

Molti sono i temi che richiederanno un impegno politico molto determinato per realizzare appieno il dettato della nostra Costituzione ovvero, il diritto all’istruzione, alla salute, al lavoro e alla previdenza sociale. Tutti dovranno essere perseguiti nel rispetto della piena equità. Relativamente ai diritti alla persona va ancora completato il percorso del riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQ+ e del contrasto all’omotransfobia. Ma sono gli articoli 10 e 11 quelli che attualmente sono i meno rispettati. Vanno infatti varati programmi di accoglienza dignitosi degli stranieri e dei migranti riformulando la legge sull’immigrazione. Va poi assicurato il diritto della certificazione alla nascita, che ancora non è esplicitamente garantito dalla legislazione italiana per i figli di coloro che non hanno il permesso di soggiorno. Va introdotto al più presto lo ius scholæ. Infine la parola “pace” deve risuonare almeno tanto frequentemente quanto la parola “sanzioni”.