Questo disegno di legge è il terzo assestamento di bilancio di un anno che certamente passerà alla storia della Regione FVG come uno tra i più opulenti… e dire che solamente poco più di dodici mesi fa il Presidente Fedriga prevedeva di non riuscire a pagare gli stipendi del personale sanitario! Un amaro contrappasso però, quello dovuto al Covid-19. Mentre la Regione FVG si qualifica, puntuale ad ogni ondata, tra quelle con il più alto numero di contagi e di morti in percentuale in Italia, arriva in entrata alla Regione un fiume di denaro che permette di varare un terzo assestamento di oltre 110 milioni di euro (75 aggiuntivi e 43 frutto di variazione) che in epoca anche recente avrebbe rappresentato, come volumi, un assestamento estivo di tutto rispetto.
Tutte queste risorse in entrata, però, si disperderanno grazie al DDL 152 in uscite che non lasceranno traccia per la mancanza di una progettualità strategica.
Il titolo stesso di questo DDL è fuorviante, in quanto l’aggettivo “urgenti” non può riferirsi alle finalità di misure come la riqualificazione del museo diocesano di Trieste e le sale polifunzionali per la Diocesi di Concordia-Pordenone, o la possibilità di andare in deroga ai regolamenti su domande da presentare entro il 31 marzo 2022, e altre che sono tutte piuttosto ordinarie. Comunque non c’è stato modo di poterle verificare in dettaglio in quanto la modalità di discussione in Ia Commissione nella sua composizione semplice, non ha permesso di approfondire nulla. Pretendiamo pertanto che adesso in aula gli Assessori forniscano i chiarimenti doverosi. Per tutti questi fini sarebbero bastati degli annunci – strumento del quale questa Giunta è impareggiabile maestra? Di “urgente” potrebbe esserci l’esigenza contabile, ma l’impatto di questi provvedimenti è di dubbia efficacia e comunque non verrà mai misurato. Di veramente “urgente”, in ultima analisi, c’è stato solo il voler finire in mattinata gli adempimenti formali della Ia Commissione, da parte dei membri di maggioranza.
Questo DDL verrà comunque ricordato. Penso che nei quasi 60 anni di storia di questa Regione, il DDL 152 stabilisce il primato di velocità con cui spartire gli oltre 110 milioni che consuma.
Continua a stupirci, quanto siano ampie le “pieghe di bilancio” nelle quali si depositano, passivamente inerti, ingenti somme di denaro da manovrare nelle variazioni. Stupore che si mescola subito al rammarico che i tanti progetti, anche finanziariamente poco impegnativi, ma decisamente più strategici proposti dal nostro gruppo in quest’anno nei settori della musica (Music Commission), ambiente (eliminazione BTZ, attivazione di PAESC locali, teleriscaldamento,…), montagna (riqualificazione rifugi), agricoltura (promozione biologico e riduzione fitofarmaci), università (riduzione rette e aumento posti di dottorato) non abbiano ricevuto la minima attenzione. Avrebbero sicuramente innescato dinamiche innovative e virtuose molto maggiori di quelle che produrranno gli interventi che in extremis vengono stabiliti da questo DDL. Alcuni dei quali potrebbero anche rivelarsi meri spostamenti di parcheggio delle risorse.
Registriamo, ancora una volta, che la Sanità regionale, giudicata molto negativamente da operatori e cittadini quanto a efficienza, riceva in aggiunta alle pingui iniezioni di risorse inoculate meno di un mese fa, un’altra trentina di milioni nel DDL 152. Nessuna giustificazione ci è stata fornita del perché siano necessarie queste ulteriori risorse. Si continua invece a non presentare con la doverosa chiarezza, che pretenderebbero risorse pubbliche, i rendiconti della gestione finanziaria delle aziende sanitarie a fronte degli obiettivi definiti dai piani aziendali. Sarà perché anche questi ultimi non sono ancora stati delineati? Ahinoi queste aziende riescono anche a sfuggire, per legge, alle forche caudine del bilancio consolidato. Anche se non obbligatorio, per trasparenza e di questi tempi, vi andrebbero invece incluse a mio avviso. Rimane così la domanda: dove finiscono tutte queste decine di milioni?
Anche il settore agricolo beneficia di 25 milioni grazie al DDL 152, senza che ci sia una chiara orientamento politico che permetta di correggere le storture regionali evidenziate dagli indicatori BES e SDG del DEFR 2021: ovvero la quota di superficie destinata alla coltivazione biologica (5% regionale contro il 15% nazionale), che quindi è molto al di sotto della media, e l’elevato uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari ben sopra la media nazionale, invece. L’edilizia agevolata, viene certamente “agevolata” con ben 50 milioni di euro. Ma come purtroppo è emerso nei lavori della IV Commissione sui regolamenti, ben poche di queste risorse andranno nelle direzioni importanti per le nostre comunità come la riqualificazione o l’abitare sostenibile e inclusivo. Le risorse andranno principalmente nel consumo di suolo e in quella che, in analogia con la situazione scolastica, chiamerei l’edilizia pollaio.
Un aspetto preoccupante di questo DDL è stata l’assenza di spiegazioni fornite per molte variazioni con segno meno. Bisognerebbe capire se le somme stornate altrove, sono rimaste inutilizzate in questi capitoli perché tutte le richieste sono state soddisfatte, oppure non sono stati nemmeno fatti i bandi previsti, e bisogna adesso con “urgenza” fare sparire le tracce dell’inadempienza? Potrebbe essere, forse, che anche avere troppi soldi è un problema per questa amministrazione? Registriamo infatti, ad esempio, –450.000 negli interventi a favore delle agenzie di viaggio, –200.000 per alberghi diffusi, –700.000 circa per opere di sistemazione idraulica e idraulico-forestali, ripristino di prati stabili e pascoli montani, e manutenzione di malghe di proprietà pubblica, –250.000 circa per interventi su infrastrutture ciclabili, redazione piani della mobilità ciclabile, e progetti pilota per favorire il trasferimento su bicicletta, –106.000 per contributi agli apicoltori per il rimborso spese per acquisto alimentare di soccorso.
Viene dichiarato che buona parte delle risorse fresche di questo assestamento derivino dalla rinegoziazione del contributo della Regione FVG al saldo della finanza pubblica conseguente all’accordo Fedriga-Franco. Ci si interroga quindi se questo sia il modo più efficace e corretto di utilizzare queste risorse derivanti dalla generosità del governo nazionale?
Non essendo stato fornito un quadro finanziario chiaro in Commissione, abbiamo votato contro, come Open Sinistra FVG, a questo provvedimento e manterremo il voto contrario se non saranno chiarite e giustificate in modo condivisibile le scelte.
La laconicità della discussione in Commissione e la rapidità con la quale è stata richiesta la redazione di questa relazione sviliscono, ancora una volta, il ruolo del Consiglio. Pur comprendendo che possa essere necessario agire di urgenza alle volte, non ravvisiamo questa necessità in questo contesto e certamente non per una somma di denaro che dà le vertigini per la sua mole.
Info sull'autore