Archivio per Categoria Ambiente

Vajont: una tragedia fa doppiamente male quando poteva essere evitata

Speculazione economica, arroganza e spregiudicatezza nei confronti delle comunità locali, incapacità di leggere la natura e i suoi movimenti hanno causato un dramma che ancora oggi ci colpisce profondamente. E come dimostra il Ponte Morandi, sembra che non ci abbia insegnato nulla.

La giornata di ieri sulla diga del Vajont promossa dalla Aiccre Friuli Venezia Giulia, l’Associazione per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa è stata importante, commovente e istruttiva, grazie anche al Sindaco di Erto e Casso e il personale che con dedizione mantiene forte la memoria delle oltre 2000 vittime.

Filiera carni, efficientamento e riqualificazione energetica: nostro odg accolto

Pochi giorni fa a margine della discussione sulla legge di tutela della filiera regionale delle carni abbiamo presentato un ordine del giorno accolto dal Consiglio e dalla Giunta per prevedere tra i requisiti di concessione dei contribuiti anche la realizzazione di opere di efficientamento e riqualificazione energetica volte all’abbattimento di gas serra – problema particolarmente sensibile in presenza di allevamenti animali.

Questo perché esiste la necessità di incentivare costantemente in ogni tipo di produzione industriale la cultura della sostenibilità ambientale e della tutela dell’ecosistema, con una attenzione particolare alle problematiche connesse con il global warming e l’emissioni di gas serra, non solo attendendo indicazioni da livelli normativi sovraregionali, ma anche attraverso una strategia di intervento proattivo che valorizzi la ricerca e le esperienze positive presenti in regione.

Inoltre, a prescindere dalle opinioni di ciascuno sul consumo di carne, è comunque un valore di per se inserire in ogni contesto i principi della sostenibilità ambientale dei processi industriali e di produzione.

Perché riaprire Via Mercatovecchio al traffico delle auto private è una brutta cosa per la nostra città?

Riaprire Mercatovecchio al traffico privato è una cattiva idea perché peggiora la nostra salute. Aumenteranno le polveri sottili, che con tanta fatica siamo riusciti a contenere, limitandoci a meno di 35 sforamenti annui, diversamente da quanto avviene in altre città del Nord. Aumenteranno le concentrazioni di ossidi di azoto, benzopireni e idrocarburi policiclici aromatici, che si stima conducano in Italia a 100 mila morti premature. Perché aumenterà il rumore acustico che ormai l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) riconosce come collegato all’insorgenza di molte malattie croniche invalidanti come l’ipertensione o il diabete. Perché aumenterà il rischio di incidenti.È una cattiva idea per il nostro spirito, che ha bisogno di luoghi da vivere a misura d’uomo. Perché a causa della minore vivibilità in centro diminuiranno i residenti. Perché rallenterà la velocità di servizio dei mezzi pubblici, provocando la diminuzione del loro utilizzo. Perché faremo un salto culturale all’indietro nell’idea di città del XXI secolo quale luogo inclusivo e accessibile. Avete mai sollevato lo sguardo verso gli edifici che si affacciano su Mercatovecchio, valorizzati dall’illuminazione realizzata da Amga-Hera, facciate che i grandi maestri come Gino Valle hanno lasciato in eredità a dimostrazione della nostra secolare cultura urbana e civile? Chi potrà più goderne senza il rischio di venir arrotato?
La decisione di riaprire alle auto è stata presa a Udine mentre da New York a Seul, da Sacile a Muggia, gli amministratori cercano di creare luoghi al posto dei non-luoghi. Mentre il modello ideale è la piazza medievale delle città italiane intesa come luogo di socialità? Con la forza della ricostruzione storico-scientifica eravamo sul punto di restituire il luogo medievale di Udine, quello che la fece diventare capitale del Friuli: Mercatovecchio, che fu piazza del mercato. Quale modello di città ci viene invece proposto? Riaprire al traffico Mercatovecchio vuol dire privarci di uno spazio che gli amministratori locali e urbanisti illuminati ci invidiano. Dove andrà a finire la Udine, che aveva acquisito una reputazione europea nella lotta all’inquinamento e al traffico? Avevamo costruito un parcheggio di destinazione per combattere il traffico passivo. Il progetto era arrivare rapidamente al centro, procedere a piedi lungo Mercatovecchio pedonale, entrando dal giardino dell’ex-Banca d’Italia. Perché questa riapertura? Solo per una promessa elettorale a qualche commerciante che ha combattuto la riqualificazione di Mercatovecchio nell’illusione che un’impossibile macchina del tempo potesse “dargli la percezione” di rimettere i conti a posto? Ci sono anche commercianti in aree non Ztl che mi hanno chiesto di renderle pedonali per avere l’impressione di essere in centro. Con la riapertura al traffico rischiamo un tremendo ritorno al passato fatto di quella cattiva qualità dell’aria che ci faceva tossire da bambini, mentre storditi dal rumore e oppressi nello sforzo di non farci investire sognavamo un futuro urbano più a misura di persone. La riapertura di Mercatovecchio sarà una cosa brutta per Udine e sarà ancora peggiore per i cittadini che la vivono.
Fonte: Messaggero Veneto 

La salute dei cittadini non è estremismo!

Trovo grave che il candidato sconfitto Bertossi, per cercare un po’ di visibilità, oggi paragoni 10 anni di amministrazione a Udine da me guidata, anche con vicesindaco Martines, alle ideologie violente e razziste di un esponente di destra (si veda qui sotto articolo di oggi del Messaggero Veneto).
In dieci anni Udine è ai primi posti tra le città italiane per progetti europei volti a promuovere la salute, il benessere degli anziani, e la sostenibilità. Sono migliaia, per esempio, gli anziani che hanno partecipato ai progetti di ginnastica dolce nei quartieri, alla prevenzione, a Camminamenti.

Si è privilegiato la ristrutturazione delle scuole di quartiere e delle loro palestre rispetto a progetti faraonici di palazzetti per pochi. Grazie all’intelligente politica sul traffico e sul riscaldamento, negli ultimi anni, non sono stai superati i livelli di inquinamento dell’aria a Udine, che sono la causa in tante altre città della pianura padana, di morti precoci.

Se pensare in primo luogo alla salute dei cittadini è estremismo, bene ha fatto Martines a rifiutare l’alleanza con Bertossi.

L’articolo del Messaggero Veneto di oggi (Udine, p. 23):