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Honsell su contro-riforma sanità: “Il progetto resta sempre fumoso”

Alla seconda uscita della presentazione ufficiale del “Documento dei Saggi” sulla contro-riforma della Sanità regionale di Riccardi, il progetto invece di chiarirsi è risultato più fumoso.
Positivo certamente il coinvolgimento di esponenti prestigiosi del mondo della sanità regionale in qualità di esperti, purtroppo, dal confronto con i portatori di interesse della mondo sanitario sono emersi due aspetti che rendono l’embrione della controriforma ancora fragile. Il primo è l’assoluta mancanza di dati e quindi a maggior ragione di simulazioni quantitative sui modelli proposti. Nella campagna elettorale di Open Sinistra FVG avevamo sottolineato come fosse preliminare a qualsiasi contro-riforma l’istituzione di un osservatorio per valutare anche quantitativamente gli effetti positivi e/o le distorsioni della riforma. Ci si ritrova invece ancora una volta a dover ascoltare idee progettuali, ancorché esposte da protagonisti del mondo della sanità, tutto sommato personali, impressionistiche. Prova ne è il fatto che vengano delineati due modelli che sono abbastanza antitetici. E qui emerge anche la seconda criticità, ovvero la composizione del comitato di esperti/saggi. Mancano tra i saggi i rappresentanti di tanti settori importantissimi, dai rappresentanti delle varie categorie di professionisti ai rappresentanti delle associazioni scientifiche e mediche. E’ dunque inevitabile che le proposte siano pregiudizievoli.
Il rischio più grave che corre la regione è di vedere azzerato quell’aspetto della riforma che invece in tutta Europa viene visto come il futuro ovvero l’integrazione tra strutture ospedaliere per acuzie ed emergenze e il territorio. Quello che mi sembra mancare è quindi la direzione politica della contro-riforma, che non può ridursi a una mera cancellazione del vigente assetto e su questo tema noi siamo disponibili a collaborare nella convinzione che l’assetto della Sanità sia un tema troppo importante per essere oggetto di polemica spicciola tra le forze politiche.
Speriamo che nell’attesa della controriforma, i cui tempi di gestazione sembrano lunghi, vada avanti almeno la riforma!

Discussione in VI Commissione Programma annuale immigrazione

Ieri in VI Commissione del Consiglio Regionale abbiamo discusso il Programma annuale immigrazione previsto dalla L.R. 31/2015 che – nell’intenzione della Giunta – si caratterizzerà essenzialmente per una serie di soppressioni di progetti avviati e di risorse fondamentali per una equilibrata gestione del fenomeno. Nella prima parte della seduta abbiamo ascoltato le relazioni dei 4 prefetti della Regione, dell’Anci nonché di qualificati esponenti del volontariato sociale civile e religioso.

Dalle molte audizioni – in particolare da quelle molto documentate e attente dei prefetti – è emersa una visione ampiamente condivisa sull’opportunità di procedere con le politiche fin qui seguite basate sull’accoglienza diffusa, sul dialogo con le amministrazioni locali e sulla concertazione con gli operatori e il mondo del volontariato, il tutto supportato da dati e informazioni puntuali portate alla nostra attenzione non solo dai prefetti ma da tutti gli intervenuti. Oltre a confermarsi la bontà del mantenimento delle politiche di accoglienza diffusa, dalla pluralità di contributi è emersa la necessità di attivare progetti di intercultura e di mettere in atto una pluralità di strategie per ridurre la dimensione “concentrazionaria” del fenomeno e agire per una inclusione attiva.

Malgrado l’impegno e la buona volontà di molti, la maggioranza e in particolare l’assessore Roberti si sono dimostrati insensibili all’ascolto non solo del mondo del volontariato, ma anche dei prefetti – che per ruolo e funzioni ne sanno ben di più – e sembrano intenzionati a proseguire nella loro strategia volta a ridurre ogni forma di supporto economico e progettuale per governare il fenomeno dell’immigrazione e di autoritarismo solipsistico nei processi decisionali, con la soppressione unilaterale e arbitraria di qualsiasi sede di concertazione e informazione sul fenomeno dell’immigrazione, che pure l’esperienza di oggi ha confermato essere necessario.

Per l’assessore Roberti e per la sua maggioranza siamo sempre e continuamente dentro un’interminabile campagna elettorale permanente, senza una vera strategia per affrontare il fenomeno dell’immigrazione e il suo impatto sulle comunità, secondo il principio per il quale ciò che conta non è risolvere i problemi ma enfatizzarli ed esasperarli, senza curarsi delle conseguenze non solo per i gli ospiti stranieri, ma anche per la popolazione tutta e per gli enti locali interessati.

La Regione “scippa” Palazzo Belgrado

Lo scorso 19 luglio, la Giunta Fedriga ha stabilito il passaggio alla proprietà della Regione dei beni immobili già appartenenti alla Provincia di Udine, tra i quali i patrimoni storici di Palazzo Antonini-Belgrado, Antonini-Cernazai e Snaidero, nel silenzio dell’attuale giunta comunale.

Durante il mio mandato di Sindaco ho costantemente rivendicato l’opportunità che la proprietà dei palazzi storici, intimamente legati alla storia e alla memoria cittadina, rimanesse al comune di Udine e un anno fa sono riuscito attraverso il CAL a impedire che il Mito di Fetonte e gli altri meravigliosi affreschi di Giulio Quaglio diventassero di proprietà regionale.

Come consigliere regionale (Open – Sinistra FVG) farò quanto possibile per mantenere a disposizione della città beni artistici e architettonici di primaria importanza e tra i primi atti alla ripresa dei lavori consiliari presenterò una proposta in tal senso, sulla quale spero di avere anche il supporto del Comune di Udine.

In passato su questo tema era attivo polemicamente anche l’allora presidente Fontanini, che in dichiarazioni pubbliche di varia natura aveva più volte ribadito come“si sarebbe dovuto evitare un affronto al popolo friulano”, per citare un suo comunicato stampa del luglio 2017. Ci si chiede che ne sia stato di tanta vivacità polemica ora che “l’affronto” proviene da un governo amico.

 

Pd e Open rinsaldano l’intesa e denunciano i bluff di Fedriga

Si pubblica qui sotto l’articolo di oggi tratto da Il Piccolo di Trieste (p. 3).
Contrastare la «furia distruttrice della destra» contro le politiche economiche e sociali del centrosinistra, ricostruire un clima di fiducia nei cittadini, in particolare tra quei settori popolari che dopo aver votato per le forze populiste sono stati abbandonati e vivono il disinganno, e prepararsi alle amministrative.Sono le conclusioni dell’incontro incontro organizzato ieri a Trieste fra una delegazione del Pd, formata dal segretario regionale Salvatore Spitaleri, dal capogruppo Sergio Bolzonello e dal vice Diego Moretti, e una delegazione di Open – Sinistra Fvg formata dal presidente regionale Giulio Lauri, dal consigliere di Open Furio Honsell, da Loredana Panariti e da Alessio Gratton. Obiettivo del vertice, rinsaldare l’unità dell’opposizione di centrosinistra sia in Consiglio soa nella società regionale e, come ha indicato Spitaleri, «ha registrato larghe convergenze sia sul giudizio politico sui primi mesi di governo della destra, sia sulle azioni da intraprendere per costruire un riscatto fin dalle prossime elezioni amministrative, che vedranno coinvolti oltre 100 Comuni. Ora dobbiamo lavorare insieme per aggregare forze sociali e civiche che ormai sentono la necessità di una nuova sinergia».«Pd e Open – ha sottolineato Bolzonello – hanno condiviso un primo bilancio sull’azione della Giunta Fedriga: oltre allo smontaggio delle principali riforme del centrosinistra, da parte della destra non si vede una strategia per rilanciare l’economia e alzare il livello di vita dei cittadini, nessuna proposta per rispondere ai bisogni dei ceti medi e degli strati più deboli, impoveriti e più precari».
Per Honsell «sotto la propaganda sui migranti e contro i diritti civili non c’è nulla, solo la demolizione di alcune politiche del centrosinistra e la continuità su tutto il resto, a cominciare dalla grottesca rivendicazione dei meriti sui 200 milioni recuperati dallo Stato per effetto delle sentenze della Corte sui ricorsi decisi dalla giunta di centrosinistra».Le due forze politiche si ritroveranno a settembre per rimettere i ferri in acqua sulle principali questioni che riguardano il futuro del Friuli Venezia Giulia. «Su economia e lavoro – ha precisato Lauri – svilupperemo un’azione congiunta e più efficace in Consiglio regionale».