Contrastare la «furia distruttrice della destra» contro le politiche economiche e sociali del centrosinistra, ricostruire un clima di fiducia nei cittadini, in particolare tra quei settori popolari che dopo aver votato per le forze populiste sono stati abbandonati e vivono il disinganno, e prepararsi alle amministrative.Sono le conclusioni dell’incontro incontro organizzato ieri a Trieste fra una delegazione del Pd, formata dal segretario regionale Salvatore Spitaleri, dal capogruppo Sergio Bolzonello e dal vice Diego Moretti, e una delegazione di Open – Sinistra Fvg formata dal presidente regionale Giulio Lauri, dal consigliere di Open Furio Honsell, da Loredana Panariti e da Alessio Gratton. Obiettivo del vertice, rinsaldare l’unità dell’opposizione di centrosinistra sia in Consiglio soa nella società regionale e, come ha indicato Spitaleri, «ha registrato larghe convergenze sia sul giudizio politico sui primi mesi di governo della destra, sia sulle azioni da intraprendere per costruire un riscatto fin dalle prossime elezioni amministrative, che vedranno coinvolti oltre 100 Comuni. Ora dobbiamo lavorare insieme per aggregare forze sociali e civiche che ormai sentono la necessità di una nuova sinergia».«Pd e Open – ha sottolineato Bolzonello – hanno condiviso un primo bilancio sull’azione della Giunta Fedriga: oltre allo smontaggio delle principali riforme del centrosinistra, da parte della destra non si vede una strategia per rilanciare l’economia e alzare il livello di vita dei cittadini, nessuna proposta per rispondere ai bisogni dei ceti medi e degli strati più deboli, impoveriti e più precari».
Dalle molte audizioni – in particolare da quelle molto documentate e attente dei prefetti – è emersa una visione ampiamente condivisa sull’opportunità di procedere con le politiche fin qui seguite basate sull’accoglienza diffusa, sul dialogo con le amministrazioni locali e sulla concertazione con gli operatori e il mondo del volontariato, il tutto supportato da dati e informazioni puntuali portate alla nostra attenzione non solo dai prefetti ma da tutti gli intervenuti. Oltre a confermarsi la bontà del mantenimento delle politiche di accoglienza diffusa, dalla pluralità di contributi è emersa la necessità di attivare progetti di intercultura e di mettere in atto una pluralità di strategie per ridurre la dimensione “concentrazionaria” del fenomeno e agire per una inclusione attiva.
Malgrado l’impegno e la buona volontà di molti, la maggioranza e in particolare l’assessore Roberti si sono dimostrati insensibili all’ascolto non solo del mondo del volontariato, ma anche dei prefetti – che per ruolo e funzioni ne sanno ben di più – e sembrano intenzionati a proseguire nella loro strategia volta a ridurre ogni forma di supporto economico e progettuale per governare il fenomeno dell’immigrazione e di autoritarismo solipsistico nei processi decisionali, con la soppressione unilaterale e arbitraria di qualsiasi sede di concertazione e informazione sul fenomeno dell’immigrazione, che pure l’esperienza di oggi ha confermato essere necessario.
Per l’assessore Roberti e per la sua maggioranza siamo sempre e continuamente dentro un’interminabile campagna elettorale permanente, senza una vera strategia per affrontare il fenomeno dell’immigrazione e il suo impatto sulle comunità, secondo il principio per il quale ciò che conta non è risolvere i problemi ma enfatizzarli ed esasperarli, senza curarsi delle conseguenze non solo per i gli ospiti stranieri, ma anche per la popolazione tutta e per gli enti locali interessati.