Archivio per Categoria Furio Honsell

Sentenza su caso Cappato: nuovo precedente ma permane vuoto legislativo

La notizia di ieri relativa alla sentenza sul caso di Marco Cappato è molto positiva poiché dimostra come i concetti quali il rispetto della persona, delle sue volontà e della cd. autodeterminazione, che furono in precedenza evidenziati nella vicenda di Eluana Englaro, sono ancora condivisi.

Il concetto fondamentale dell’autodeterminazione è un concetto ampio, che riguarda la dignità della persona ed è un valore civile molto importante: a distanza di dieci anni dalla vicenda di Eluana abbiamo un altro momento moralizzatore per la nostra società, rappresentato dall’affermazione della non perseguibilità del suicidio assistito e del diritto all’autodeterminazione di una persona che conduce una vita che non ritiene più completa, solo parziale.

Per me è un grande risultato di civiltà che accomuna il nostro paese ad altri ma purtroppo, ad oggi, permane un vuoto normativo, che deve essere al più presto colmato con la predisposizione di una normativa chiara in questo senso: è grave che il Parlamento, su temi così generali che riguardano tutta la popolazione, scelga di non decidere delegando giudici. È un Parlamento che manca della sua funzione primaria di legiferare: in questo senso è una sconfitta per il nostro sistema democratico.

Speriamo che questo nuovo precedente, stabilito dalla Corte Costituzionale, possa rappresentare una pietra miliare, portando in maniera rapida alla realizzazione ed approvazione di una Legge su questo tema.

IRI Honsell su potenziamento interventi prevenzione HIV e altre MST

Questa mattina ho esposto in Consiglio regionale un’interrogazione in merito alla recrudescenza di casi di HIV in provincia di Udine nella prima metà di quest’anno rispetto all’anno scorso.

Ho ribadito la necessità di un potenziamento degli interventi di prevenzione, con un’efficace progettazione e realizzazione di programmi che, fornendo informazioni corrette sull’infezione di HIV/AIDS e sulle altre MST, mirino alla promozione di comportamenti sicuri.

Strumenti non solo tecnici, quindi fisiologici, ma mirano a consolidare la cultura della responsabilizzazione all’interno della coppia e di educazione all’affettività: il mio auspicio è quindi che la nostra Regione possa essere in questo caso anche punto di riferimento nazionale per questo tipo di azioni di prevenzione.

Infine, apprezziamo che la Direzione Salute si sia attivata e abbia risposto a quelle che sono le strategie delineate dal Piano nazionale. Certamente penso che l’azione debba essere svolta, come spesso dico, in termini di prevenzione, tenendo conto un po’ di tutte le politiche, superando quelle che sono le barriere strettamente disciplinari. Certamente è necessario un coinvolgimento dei rappresentanti di tutti gli ambiti scolastici, ambiti socio-assistenziali ed enti locali. Per fare informazione ed educazione sessuale in senso più ampio è indispensabile procedere con progetti di assoluto riferimento nazionale. Tuttavia, anche se molto è stato fatto già fatto, mi pare non appaia un elemento di originalità o maggiore impegno o efficacia come ritengo si dovrebbe fare per queste tematiche.

➡ Per visualizzare l’interrogazione clicca qui: https://urly.it/32v3d

Sui contributi per le rette degli asili nido: esclusione e chiusura da Regione FVG

Se un servizio pubblico viene usato non sulla base di un effettivo bisogno ma con finalità di esclusione e chiusura come in questo caso, siamo di fronte a una meschinità estranea alla nostra regione. Che il Presidente della Regione “canti vittoria” – come espresso nel vergognoso comunicato stampa – per la riuscita delle sue politiche di esclusione è già molto grave, ma che questo avvenga con riferimento a bambini in età prescolare è scandaloso oltre ogni dire. Qualsiasi donna o uomo civile si sente umiliato dal titolo del comunicato stampa e dovrebbe chiedersi in quale società stiamo vivendo.

➡Puoi visualizzare il comunicato stampa pubblicato nel sito della Regione FVG: https://urly.it/32tr3

Qui sotto l’articolo pubblicato dal Messaggero Veneto:

Iran: urgente l’eliminazione del divieto per le donne di assistere partite di calcio

Vogliamo evidenziare la tragica vicenda di Sahar Khodayari, una ragazza iraniana che si è data la morte ieri per protestare contro la condanna detentiva subita per aver assistito ad una partita di calcio.

Pochi giorni fa ho condiviso la battaglia democratica di Taher Djafarizad, Presidente dell’Associazione Nedaday di Pordenone, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’eliminazione di questo antistorico e discriminante divieto e la tragica notizia di oggi può solo che confermarci in questo impegno.