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7 aprile 2018 – Giornata mondiale della salute

Salute per tutti e dappertutto“: è questo il messaggio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
E voglio qui ricordare che per l’OMS la salute non è solamente assenza di malattia o benessere fisico, ma anche benessere mentale, relazionale ed emotivo. Solamente un pianeta veramente equo può dare vera salute a ciascuno.

Voglio anche ricordare come nel 2012 in qualità di Sindaco di Udine fui invitato proprio dall’Ufficio Centrale Europeo dell’OMS a Copenhagen come testimonial di cosa può fare una città per l’integrazione e il benessere per gli anziani: in quell’anno il tema era l’intergenerazionalità e io presentai le tante iniziative che abbiamo realizzato a Udine in questi ultimi dieci anni per promuovere l’inclusione degli anziani e la prevenzione: il programma del Pedibus, quello di ginnastica dolce, quello di contrasto alle demenze, i gruppi di cammino.

Ricordiamoci che il benessere o è di tutti oppure non è.

Sulle disuguaglianze economiche e sociali

Le diversità sono un patrimonio. Ma vi sono disuguaglianze che sono avvertite come ingiuste: le disparità.

Da molti anni l’OMS ha individuato nelle disparità economiche la causa delle profonde diseguaglianze nell’ambito della salute tra i cittadini anche nei paesi più avanzati. Solamente recentemente è risultato però chiaro che la disparità economica (indice di GINI) è fortemente correlato con numerosi indicatori di salute pubblica quali la salute mentale, l’uso di psicofarmaci, gli abbandoni scolastici, la recidività delittuosa, l’aspettativa di vita e le dipendenze.

Maggiore disparità implica minore salute: questi risultati sono emersi dall’analisi comparata della situazione in svariati paesi nel mondo. Ancora più significativo è stato però il fatto che la minore salute, nei paesi a maggior disparità economica, non è presente solamente considerando tutta la popolazione, ma anche il segmento (tecnicamente il percentile) dei privilegiati.

Tutto ciò ci fa capire che coloro che pensano di costruire muri per stare meglio tenendo al di fuori della propria cerchia le povertà, alla fine stanno comunque peggio di coloro che invece cercano di ridurle.

Qui un interessante articolo tratto da LaVoce.info.