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22 marzo: Giornata Mondiale dell’Acqua

La Giornata Mondiale dell’Acqua vede quest’anno come tema il legame tra acqua e cambiamenti climatici.

Se l’obiettivo della giornata è sensibilizzare le istituzioni mondiali e l’opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico, a questo non possiamo non aggiungere il fattore che l’acqua, in quanto bene primario per la vita, deve essere pubblica.

L’acqua deve rimanere fuori dalla mercificazione, non va messa sul mercato e non va buttata in pasto alla speculazione. Su questi aspetti occorre vigilare perché alto è il rischio che la situazione di emergenza climatica e la siccità possano essere utilizzati per giustificare misure che vedono la sottrazione ai territori del controllo della propria acqua, magari in favore di società di gestione che finiscono per incassare eccezionali profitti e dividendi.

Se da un lato è necessario creare una cultura consapevole sulla risorsa acqua anche sull’importanza di ridurre lo spreco assumendo comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico, dall’altro bisogna bloccare ogni tentativo di sottrarre questa risorsa al controllo pubblico.

Una sanità pubblica per tutte e per tutti: incontro elettorale a Trieste, 22/03

Mercoledì 22 marzo alle 20.30, presso il Bar Knulp a Trieste, i candidati di Open Sinistra FVG a sostegno di Massimo Moretuzzo Presidente alle Elezioni Regionali discuteranno di Sanità.
Il Prof. Furio Honsell, protagonista in Consiglio Regionale della difesa della Sanità Pubblica, ed il Dott. Marino Andolina, già Direttore del Dipartimento Trapianti del Burlo Garofalo, tratteranno i seguenti temi: il rischio di declassamento del Burlo in seguito al suo trasferimento a Cattinara, il danno ambientale conseguente al taglio indiscriminato degli alberi della pineta, il progressivo ridimensionamento del Servizio Pubblico in favore dei privati e le assurde problematiche delle liste d’attesa.

Relazione di minoranza Honsell su DDL 175 di modifica L.R. 14/2010 su benzina agevolata

Non si può che rimanere esterrefatti nel leggere, quale sottotitolo a questo Disegno di Legge, “Norme […] di promozione per la mobilità individuale ecologica”. Il DDL n. 175 prevede un ulteriore incentivo al consumo di combustibili fossili, secondo l’assurdo principio “riceve di più chi consuma di più”, e quindi altro non produrrà se non l’aumento delle emissioni di CO2. Per giunta realizzerà questo “nobile” obiettivo riversando senza troppi scrupoli oltre 50 milioni di euro l’anno di fondi pubblici per lo più alle multinazionali degli idrocarburi e ai fondi di gestione che le controllano.

Ma come è possibile parlare di “mobilità individuale ecologica”, rispetto a questa norma, senza morir dal ridere di fronte alla possibilità di intenderla tale? Questa norma ha come principale effetto l’aumento dei consumi di benzina e gasolio soprattutto da parte delle classi più agiate, che nei loro spostamenti muovono autoveicoli di maggiore tonnellaggio, continuando a scaricare su tutta la collettività il costo del loro combustibile.

Ma come non ci si rende conto che questa norma è l’ennesimo esempio di ciò a cui si riferiva Karl Kraus nel 1914 was ehedem paradox war, wird nun durch die große Zeit bestätigt (tutto ciò che era un paradosso ce lo conferma questa nostra grande epoca)? L’imperativo morale di questa nostra epoca dovrebbe invece essere la riduzione delle emissioni di CO2! E per fare ciò non basta dichiararlo ai giornalisti perché lo scrivano il giorno dopo, caro Assessore e cari Colleghi, ma per il bene delle future generazioni bisogna rischiare anche di essere momentaneamente impopolari!

Come si può ancora dubitare che se si continua in quest’orgia (per giunta foraggiata da soldi pubblici) di consumo di combustibili fossili nel 2050 non ci sarà la guerra a sostegno di insensati regionalismi e nazionalismi, come tragicamente avviene adesso (con il pieno godimento delle nostre aziende produttrici di armamenti peraltro) ma si farà la guerra per il cibo, in un pianeta arso e desertificato?

Ma è possibile che in tanti, fuori da questo Consiglio, si accontentino di comperare il combustibile per qualche decina di centesimi in meno, e quasi tutti coloro che invece sono all’interno di questo Consiglio, si gratifichino in tale misero guadagno di consenso presso gli elettori, disinteressandosi tutti della catastrofe cui stiamo andando incontro? Non hanno forse ragione le giovani militanti di Just Stop Oil che, dopo aver imbrattato i vetri protettivi delle opere d’arte dei musei d’Europa, sostengono che è inutile tutelare l’arte se non pensiamo alle emissioni, perché quando noi non ci saremo più anche le opere d’arte non avranno più nessuno che le potrà amare!

Ma come non cogliere il dramma? Queste leggi stanno truffando il futuro alle generazioni che verranno!

L’Assessore Scoccimarro articola un ragionamento, che più volte abbiamo mostrato essere fallace. Secondo l’Assessore incentivare i consumi di combustibile con un modestissimo sconto riduce le emissioni perché altrimenti tutti andrebbero a fare il pieno molto più lontano da casa in Slovenia, in Austria, in Veneto. Tutti, sostiene, pur di pagare il gasolio qualche centesimo in meno al litro, sono pronti a fare decine e anche centinaia di chilometri in più e sottrarre tanto tempo al lavoro e alla famiglia. Assessore, lei non ha mai fatto un conteggio convincente, una stima quantitativamente affidabile, perché nessuno può davvero misurare questo controfattuale! Anche il ragionamento sulle mancate accise è tutto da dimostrare che sia in attivo rispetto ai contributi. E poi davvero lo scopo di una Regione è fare soldi a spese della salute dei cittadini? Come tutti sanno bene, il prezzo dei carburanti nella nostra regione è più alto perché, come accade ogni volta, i contributi producono inflazione, e le multinazionali, che sono poi quelle che fissano il prezzo della benzina, alzano il prezzo nella nostra regione. Senza dubbio i distributori di carburante in FVG venderebbero un po’ meno benzina, anche se a parte alcuni gestori che si trovano a ridosso del confine nessuno può davvero sapere di quanto, ma gli operatori ricevono una frazione infinitesima per ogni litro venduto in più! Se davvero volessimo sostenere il benessere di questi lavoratori dovremmo incominciare a sostenere una riqualificazione delle loro attività economiche. La loro attività va rivista se davvero vogliamo andare verso la decarbonizzazione, alla pari di quella dei minatori di carbone della Polonia. Negli oltre vent’anni da quando è entrata in vigore questa legge sciagurata, il FVG ha già speso ben più di un miliardo di euro! C’era tutto il tempo e le risorse per garantire loro contributi e forme di previdenza più che abbondanti come in Europa è stato fatto per altre categorie di lavoratori. Ma cosa fanno i nostri parlamentari europei?

Inoltre questo contributo è iniquo perché non distribuisce il contributo rispetto al bisogno. Sarebbe meglio utilizzare questi fiumi di denaro per migliorare i servizi di trasporto pubblico e ferroviario o si potrebbero prevedere contributi per la mobilità legati all’ISEE per le fasce sociali più deboli, o solamente per le automobili di modesta cilindrata. Temo però che il numero di litri in più acquistati sarebbe davvero misero perché le fasce sociali più fragili non hanno l’abitudine di girare a vuoto in macchinoni ma, glielo assicuro, chi ha davvero bisogno, conta anche i chilometri, caro Assessore! Certamente versare contributi pubblici affinché le automobili di grossa cilindrata possano andare più veloci, senza che i loro opulenti proprietari si interroghino nemmeno un istante, se sia il caso di cambiare il proprio stile di vita e di guida ormai divenuto insostenibile, è davvero inaccettabile eticamente!

Ritengo quindi questa legge vergognosa e, in Commissione, come Open Sinistra FVG ho dato parere contrario perché non uno degli articoli opera per il bene durevole dei cittadini, dei lavoratori della logistica, del pianeta.

Veniamo al dettaglio. L’articolo 1 estende addirittura la platea dei beneficiari a coloro che possono permettersi un noleggio a lungo termine di un veicolo di grossa cilindrata. Ma chi sono e perché? L’articolo 2 autorizza la Giunta ad aumentare lo sconto erga omnes qualora lo ritenga elettoralmente vantaggioso. Inoltre abroga la norma che non si sarebbe più scontata la benzina per autoveicoli fortemente inquinanti acquistati dopo il 1/1/2023. Evidentemente si intende tutelare anche i commercianti di automobili fortemente inquinanti, a spese della nostra salute! L’articolo 3 è di carattere burocratico. Gli Artt. 4 e 5 riguardano le Camere di Commercio e il loro ruolo in questa “nobile” attività inquinante. Gli Artt. 6 e 7 riguardano il nuovo sistema digitale. Gli Artt. 8, 9, 10,11 riguardano le sanzioni per chi abusa di questo sistema di privilegi. Articoli molto dibattuti in Commissione da posizioni opposte. A nostro avviso le sanzioni dovrebbero essere applicate piuttosto al legislatore che licenzia norme così immorali. Infine gli Artt. 12, 13, 14, 15 riguardano e ritardano la transizione al nuovo sistema digitale.

Dopo essere rimasti esterrefatti per questo DDL rimaniamo senza parole per la pervicacia con la quale queste Giunte, che operano contro gli obiettivi di contenimento degli aumenti di temperatura dovuti alle emissioni di CO2, osino chiamare “sostenibile” questa norma. La spudoratezza di questa “post verità” è agghiacciante. Le uniche norme sensate di questo tipo sarebbero quelle che limitino i contributi alla cilindrata di automobili utilizzate da parte di cittadini appartenenti alle fasce deboli, che abitano in zone sprovviste di trasporto pubblico adeguato. Quanto agli operatori degli impianti di distribuzione bisognerebbe ragionare in termini di contributi de minimis e di riconversione, come per tutte quelle attività che nella storia dell’umanità hanno dovuto e dovranno essere trasformate.

Proporremo emendamenti per il contenimento dei contributi a fasce deboli e ad autoveicoli poco potenti, per contributi previdenziali per gli operatori delle pompe di carburante, e per la soppressione dell’ipocrita specifica nel sottotitolo richiamando tutti ad una maggiore onestà intellettuale.

Se non verranno accolti i nostri emendamenti daremo voto contrario a questa norma non volendo essere complici nei confronti delle future generazioni dell’accelerazione al riscaldamento globale che produrrà questa norma.

Qui il testo del DDL n. 175 

Relazione di minoranza Honsell a DDL 180 “Istituzione dell’Elenco regionale delle scuole non statali di musica”

Il 21 giugno 2021, quindi quasi un anno e mezzo fa, depositai, come Open Sinistra FVG, una legge quadro sulle attività musicali in Regione: la Proposta di Legge 139 dal titolo “Provvedimenti per la promozione, la valorizzazione e lo sviluppo della produzione musicale in Friuli Venezia Giulia”. Tale norma partiva dalla considerazione che la musica è una delle poche attività capaci di coniugare le dimensioni cognitive, psicomotorie, emozionali e relazionali di una persona. E, per illustrarne la valenza, compendiavo tutto ciò riportando ad esergo della relazione di quella PDL i versi 81 – 83 del I Canto del Paradiso dantesco. La musica è pertanto un’attività irrinunciabile nell’educazione e nella formazione dei giovani. Non a caso dagli anni ’50 del XX secolo, ovvero dal baby boom occidentale in poi, la musica è diventata il principale linguaggio espressivo giovanile, capace di favorire l’interazione tra culture diverse. Inoltre la nostra regione, sin dall’alto medioevo, è stata fucina di espressioni, scuole e manifestazioni musicali nonché depositaria di un vasto patrimonio musicale che va dalle villotte alle forme più innovative di rap. Basti ricordare che i nomi delle note musicali hanno origine proprio dalle sillabe iniziali di ciascun emistichio del Versus in laudem sancti Iohannis Baptistae, 1-4 [26] di Paolo Diacono da Cividale:

UT queant laxis. REsonare fibris.

MIra gestorum. FAmuli tuorum.

SOLve polluti. LAbii reatum.

Sancte Iohannes.

Per non citare il contributo alla teoria dell’armonia di Giuseppe Tartini da Pirano, tanto apprezzato da J. J. Rousseau. Questa ricchezza musicale del Friuli Venezia Giulia ha origine e si alimenta anche della pluralità di lingue e culture che coesistono in questa regione e del ruolo di cerniera tra oriente e occidente europeo che ha svolto nell’ultimo millennio.

La PDL 139 da me presentata prevedeva un quadro organico di sostegno a tutte le attività e le produzioni musicali in questa regione: dalla formazione, alla sua valorizzazione economica, turistica e imprenditoriale.  Purtroppo la spietata struttura a canne d’organo di queste amministrazioni pubbliche, che non permette un lavoro organico tra i vari assessorati, e le rigidità di dialogo tra le varie commissioni, hanno confinato questa PDL mia alla sola Commissione V e ciò ne ha paralizzato l’iter.

Ci è stato presentato invece questo DDL 180 in cui già nel titolo e nell’Art. 1 comma 1, si riprendono contenuti dalla legge da me presentata. Il Comma 2 all’Art.3 della nostra PDL 139 così recitava: “La Regione istituisce presso la direzione centrale competente l’albo regionale delle scuole di musica e delle associazioni musicali garantendo …”. La DDL 180 all’Art. 3 invece recita: “È istituito, presso la struttura regionale competente in materia di istruzione, L’Elenco regionale delle scuole di musica non statali del Friuli Venezia Giulia …” La sola modifica è la sostituzione del nostro vocabolo più aulico “Albo”, con il più prosaico e rozzo “Elenco”.

L’Art.2 della nostra PDL apriva molte altre linee di sviluppo e di sostegno alle attività e produzioni musicali in regione oltre alle scuole di musica. Certamente non scendeva nel dettaglio quanto viene fatto in questa DDL, ma certamente quanto mi è stato risposto alla richiesta di poter discutere la legge da me presentata abbinandola alla presente, ovvero che “la mia legge poco c’entrava con questa DDL che tratta degli aspetti formativi ed educativi”, mi sembra risposta davvero curiosa e limitativa. La presente DDL 180 quanto a principi o elementi autenticamente normativi ha ben poco di più di quanto riportato nell’Art. 3 della PDL a mia firma. L’ampia elaborazione di questi principi contenuti nella DDL 180, che ha orgogliosamente rivendicato l’Assessore in Commissione, a mio avviso appartiene più a quanto usualmente viene riportato nei regolamenti relativi all’emanazione dei bandi per l’erogazione di contributi pubblici, se non addirittura ai bandi stessi. Per convincersene basti leggere i sottotitoli degli articoli di questa DDL 180: modalità di presentazione della domanda, criteri di riparto, rendicontazione di contributi, ecc. Più volte, altri Assessori di questa Giunta hanno rivendicato il principio che le leggi devono enunciare solamente dei principi generali e non entrare nelle modalità gestionali, ma evidentemente è sempre attuale il discorso sulla giustizia rivolto dagli Ateniesi ai Melii, riportato da Tucidide ne La Guerra del Peloponneso.

A mio avviso non vi è dubbio che questo DDL sia un’importante occasione perduta per lo sviluppo della musica in regione. Per una volta che si è trattato in quest’aula consigliare di una forma di espressione artistica quale la musica, rara avis davvero, si sarebbe potuto ampliare l’ambito. La trattazione ha invece suscitato scarso interesse, come si evince dall’alto numero di deleghe tra i consiglieri e la rapidità del dibattito. Si sarebbe potuto lasciare ai regolamenti dei bandi, la mera spartizione delle risorse pubbliche. Si sarebbe dovuto invece inquadrare questa importante azione che la Regione intende fare per sostenere le scuole di musica non statali nel contesto più ampio e completo che dalle scuole di musica si apre verso la valorizzazione economica, industriale, turistica e dell’intrattenimento, insomma verso tutta quell’ampia e variegata filiera che viene riunita dal denominatore comune della musica. Questo settore a nostro avviso è molto importante in questa regione ma è fragilissimo. Ciò si poté constatare ai tempi dei decreti aiuti e ristori del Covid, quando fu abbastanza facile intervenire sui codici ATECO di quasi tutte le attività economiche, ma fu invece molto più difficile sostenere le molte migliaia di lavoratori dello spettacolo dal vivo e della musica in particolare, titolari di contratti atipici, intermittenti o a chiamata. La nostra legge prevedeva tra l’altro l’istituzione di un’agenzia analoga alla Film Commission, una Music Commission, che innescasse dinamiche innovative nel settore, d’intesa anche con le scuole di musica, per valorizzare proprio coloro che vengono formati da tali scuole. Purtroppo tutto ciò non c’è stato e quindi siamo rimasti con una legge, che come si è detto è poco più di un regolamento per futuri bandi.

Pur avendo un orizzonte piuttosto limitato questa DDL è certamente molto gradita alle scuole di musica in quanto promette generose risorse pubbliche tutelando tutte le singole specificità. Ma certamente il compito legislativo e di indirizzo progettuale che dovrebbe avere questo Consiglio è venuto meno ancora una volta.

Come si è detto gli articoli dettagliano sin nei minimi aspetti la spartizione di queste risorse pubbliche da parte di scuole, associazioni e reti, facendo ben attenzione che non si inneschino rivalità e gelosie tra le varie tipologie. Non entreremo nel merito perché pare che sotto questo profilo strettamente finanziario ci fosse piena soddisfazione tra gli auditi.

Pare poco valorizzato invece il rapporto che molte scuole di musica hanno con il sistema scolastico primario nei suoi vari gradi. Inoltre, come è già stato pienamente esplicitato, manca tutto ciò che ha a che fare con la produzione musicale in senso lato.

Cercheremo di apportare degli emendamenti in questi sensi, anche se molto più tempo sarebbe stato necessario per prepararli e condividerli. Auspichiamo che questa legge sia solamente il primo passo, il mero blow up dell’Art. 3 della nostra PDL quadro, e che altre possano seguire per la piena soddisfazione dei nostri cittadini. Certamente il fatto che questa legislatura sia agli sgoccioli non mi rende però particolarmente fiducioso.

In Commissione ci siamo astenuti su questo DDL. Ci riserveremo di dare voto positivo alla norma se verranno considerati con attenzione gli emendamenti e gli ordini del giorno che proporremo.

Qui il testo del DDL della Giunta n. 180 | Il testo della mia PDL n. 139