Proponenti: HONSELL
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
RICHIAMATA la Costituzione della Repubblica, in particolare gli art. 21 e 33 e 97, che affermano nell’ordine la libertà di pensiero ed espressione, la libertà di insegnamento e l’imparzialità dell’azione amministrativa;
CONSIDERATE le dichiarazioni pubblicate all’inizio del mese di agosto sui propri profili social e ribadite integralmente in varie interviste successive dalla Sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint, che annunciava l’istituzione di un “centro di ascolto” volto a individuare gli “insegnanti di sinistra” che “infesterebbero” le scuole e sarebbero responsabili – tra l’altro – di “essere critici” verso le politiche adottate dall’amministrazione comunale;
RITENUTO il linguaggio utilizzato dalla Sindaca fortemente offensivo non solo verso i lavoratori della scuola ma verso quell’ampia parte di cittadinanza che milita e vota a sinistra ed è parte integrante della società italiana e che un “centro di ascolto” rivolto solo al monitoraggio degli insegnanti di sinistra sia per definizione discriminatorio e apra inoltre la possibilità a forme di ritorsione da parte di genitori insoddisfatti per i giudizi ottenuti dai figli;
RITENUTO INOLTRE che la scuola debba essere sempre luogo di dialogo e confronto aperti e che non rientri tra i compiti del corpo insegnanti fare da megafono acritico alle scelte politiche di nessuna amministrazione;
VISTO lo straordinario risalto nazionale che le dichiarazioni della Sindaca di Monfalcone hanno avuto e il discredito che queste hanno prodotto sul buon nome e il prestigio del sistema delle autonomie locali regionale;
Tutto ciò premesso
Impegna la Giunta regionale:
- A ribadire sempre e comunque la centralità dei principi costituzionali di libertà di pensiero e insegnamento all’interno delle scuole della regione e l’importanza delle istituzioni scolastiche quali luogo di formazione alla cittadinanza sulla base dei principi di apertura, confronto, tolleranza e tutela della diversità;
- Vigilare affinché nessuna amministrazione comunale esuli dai propri compiti istituzionali e attui politiche o scelte amministrative volte a discriminare studenti o docenti delle scuole regionali di ogni ordine e grado.