Sono pienamente d’accordo con l’esposto promosso dalla FLC-CGIL verso il Sindaco Cisint, in quanto l’atto portato avanti dall’amministrazione monfalconese di escludere dei bambini stranieri dall’insegnamento nelle scuole del Comune appare come discriminatorio.
Consiglio alla Giunta monfalconese la lettura dei principali riferimenti costituzionali, in modo particolare degli artt. 2, 3 e 34 della Costituzione, così come della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza, ratificata dall’Italia nel maggio del 1991, in particolare all’art. 28 comma 1 che stabilisce:
“Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione, e in particolare, al fine di garantire l’esercizio di tale diritto in misura sempre maggiore e in base all’uguaglianza delle possibilità: a) rendono l’insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti; b) incoraggiano l’organizzazione di varie forme di insegnamento secondario sia generale che professionale, che saranno aperte e accessibili a ogni fanciullo, e adottano misure adeguate come la gratuità dell’insegnamento e l’offerta di una sovvenzione finanziaria in caso di necessità; c) garantiscono a tutti l’accesso all’insegnamento superiore con ogni mezzo appropriato, in funzione delle capacità di ognuno; d) fanno in modo che l’informazione e l’orientamento scolastico e professionale siano aperte e accessibili a ogni fanciullo; e) adottano misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola”.
Qui sotto l’articolo del Messaggero Veneto:
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