Questo DDL è strumentale ad erogare risorse – che non sarebbero utilizzate entro la fine del 2020 per i fini originariamente programmati – per mitigare invece le penalizzazioni derivanti dalle misure sanitarie già entro quest’anno o nei primi mesi del 2021, ovvero prima di attendere le operazioni di riapertura del bilancio e la relativa gestione degli avanzi derivanti da risorse “andate in economia”. È dunque un DDL prezioso e va espresso l’apprezzamento all’Assessore e alla ragioneria della Regione per la sua definizione e proposta. Rimane solamente la perplessità sul fatto che questa operazione poteva essere fatta prima, piuttosto che nell’affanno della procedura d’urgenza, intrecciandone presentazione, esame e discussione in aula con altre attività consiliari e quindi riducendo il tempo per il dibattito e una sua più esatta calibrazione.
Le somme in gioco non sono certamente piccole essendo globalmente movimentati oltre una cinquantina di milioni, di cui poco meno della metà va a sostenere misure di sostegno all’accesso al credito e a fondi di rotazione nell’ambito delle misure anticrisi già definite e un’ulteriore metà va a finanziare misure di indennizzo a favore di attività produttive penalizzate dalle misure di contenimento del virus rimpinguando misure quali ad esempio quelle della Legge regionale n. 22 della settimana scorsa.
Infine una quota di 3,5 milioni va ad incrementare le risorse, in aggiunta a quelle statali, volte a ridurre i costi per chi acquista un autoveicolo nuovo meno inquinante rispetto a quello di cui già dispongono.
Vengono infine prorogati i termini per le domande di contributo per far fronte alle spese di messa in sicurezza della discarica denominata “Pecol dei Lupi” che sta penalizzando significativamente quelle comunità.
Tutte le proposte sono certamente significative ma riteniamo che vadano calibrate meglio.
Proprio la delibera di Giunta varata a seguito della LR n. 22 ha purtroppo escluso numerose categorie di lavoratori autonomi e associazioni che, pur svolgendo attività classificate sia dal punto di vista fiscale che previdenziale, dall’INPS, nell’ambito dei codici ATECO previsti dalla delibera, non sono anche iscritte nel registro delle imprese della Camera di Commercio, o in altri registri previsti. Tra i primi spiccano il migliaio di lavoratori intermittenti dello spettacolo che proprio per la loro precaria attività economica non sono registrati come impresa, pur avendo partita IVA e lo stesso codice ATECO. Tra i secondi spiccano molte associazioni e operatori del mondo dello sport che per motivi analoghi non si configurano nelle fattispecie fino ad ora considerate. È il caso di sottolineare che questi lavoratori sono i più fragili e quelli più duramente colpiti dalla crisi proprio per la loro precarietà, per il volume ridotto di attività e quindi l’intermittenza delle loro entrate; intermittenza che ha fatto loro scegliere infatti il regime alternativo e a non configurarsi come impresa.
Se le misure di questa legge devono andare a favore dei più deboli va modificato il regolamento della Giunta varato in attuazione dell’Art. 2, comma 18, della LR n. 22 eliminando il requisito dell’iscrizione come impresa alla Camera di Commercio, mantenendo solamente quello del codice ATECO. In particolare rileviamo che, pur essendo significative le misure che possono favorire la rottamazione di veicoli inquinanti, le misure statali già riducono egregiamente i costi, a questi stessi fini. Inoltre, queste sono misure che vanno a favore di cittadini che sono comunque già economicamente solidi. Come ho rilevato più volte, i contributi mirati a chi già dispone di patrimoni e beni, rischiano di produrre e aumentare le disparità lasciando sempre più indietro chi non dispone di tali beni e patrimoni.
Infine circa l’articolo relativo alla discarica di “Pecol dei Lupi” è opportuno esplicitare l’intenzione da parte della Regione della più rapida chiusura di tale discarica, come richiesto dai comitati dei cittadini.
Presenteremo quindi degli emendamenti e ordini del giorno affinché questa norma, che valutiamo positivamente, possa andare a sostegno di chi è fino ad ora rimasto escluso da misure di sollievo e ristoro come i lavoratori intermittenti e precari dello spettacolo e dello sport.
Il nostro voto sarà comunque a favore, come del resto è avvenuto in Commissione.
Info sull'autore