Pubblichiamo un contributo di Laura Matelda Puppini relativamente al mio intervento a Rigolato sabato 21 agosto 2021.
Furio Honsell, dopo aver ringraziato per l’invito il Sindaco di Rigolato, ha esordito ricordando di aver conosciuto Fabio D’Andrea quando era presidente del consiglio provinciale, mentre presidente della Provincia di Udine era Marzio Strassoldo, che fu uno dei grandi rettori dell’Università di Udine, e che volle l’ateneo perché non ci fosse ancora per i giovani quell’essere liberi di dover andare, del famoso libro di Leonardo Zanier.
Quindi ha sottolineato, scherzosamente, come cosa generosa, visto il numero di pagine, il fatto che il sindaco Fabio D’Andrea non gli ha mandato il libro, composto da tre volumetti, per poterlo degnamente presentare.
Pertanto Honsell ha detto di aver rimediato cercando di documentarsi ugualmente ed in altro modo su Rigolato ed in questo è stato aiutato da Laura Matelda Puppini con quanto pubblicato sul suo: www.nonsolocarnia.info. Delle interviste riportate e dei testi, egli ha colto, oltre il valore della solidarietà operaia e paesana e del cooperativismo, a cui è dedicato il secondo volume di D’Andrea, la fulgida figura di Manlio Fruch, medico morto in campo di sterminio reo di essere di pensiero antifascista ed antinazista e di aver curato partigiani, ed una parte di una poesia che Ezio Candido, poeta del luogo, aveva dedicato ad una bimba morta. “Era tanto tempo/Che volevo scrivere una poesia,/la coscienza me lo chiedeva/ed ora che l’ho fatta/dico al Signore che ha sbagliato”. Ed Honsell si è soffermato in particolare sull’ultima riga, su quel prendersi la libertà di dire a Dio che ha sbagliato, ed ha sottolineato come sia stato particolarmente colpito da questo a suo avviso bellissimo testo, per la forza con cui l’autore commenta quella morte, ribellandosi a Dio, quasi novello Prometeo od Aiace.
Ha ricordato, poi, di aver visto tante targhe francesi, segno di una emigrazione forte, e, visionando i dati Istat, di aver notato come l’indice di vecchiaia a Rigolato sia di 616.7, quando i residenti nel comune sono solo 378. Questo vuol dire che ogni 100 giovani (under 14) a Rigolato ci sono 616.7 anziani (over 65).
Però nonostante questo, ha fatto notare come la piazza di Ludaria, una frazione del comune di Rigolato, per l’incontro si fosse riempita, e la partecipazione popolare appariva molto più alta, in rapporto a quella che vi sarebbe stata ad Udine per la presentazione di un libro. E dice di aver visto per l’occasione tante persone che conosce oltre il sindaco D’ Andrea e il giornalista Pacini: per esempio Tilatti e Pizzocaro.
E quindi ha continuato dicendo di aver conosciuto il poeta Enrico Fruch, padre del povero medico Manlio, a cui è intitolata una scuola elementare ai Rizzi, a Udine, attraverso Bindo Chiurlo, uno dei fondatori della Filologica Friulana, di cui ha veramente apprezzato alcune poesie, scritte in friulano ma tradotte, e quindi a lui comprensibili.
Ed ha ricordato ancora l’esperienza sociale del cooperativismo e della mutualità, di cui è emblema il Cral, e si è chiesto come abbia potuto formarsi questa straordinaria coscienza di classe e sociale in una comunità così piccola. Ma questo, a suo avviso, forse è dipeso dal fatto che anche Rigolato è stato luogo di emigrazione ed immigrazione, non paese di confine, perché i confini sono muri, ma paese di frontiera aperta. E questo si percepisce dalle interviste di Laura Matelda Puppini che narrano di uomini che si spostano, spesso seguiti anche dalle donne, ma anche che stagionalmente rientrano.
Infine si è soffermato sulle fotografie di Giuseppe di Sopra, Beppo di Marc, pubblicate da Laura Matelda Puppini ma anche presenti sui volumi di D’Andrea, che ha detto di aver guardato con molta attenzione, notando come le persone ritratte, nonostante un gran parlare di miseria e fame nelle interviste, parevano in perfetta salute.
Il prof. Honsell ha chiuso poi con una frase di Alexander Langer: in montagna si deve vivere in modo lento, soave e profondo, non vittime della frenesia. E quindi l’opera di D’Andrea potrà portare a riflettere sulla vita in montagna, sposando una modalità più profonda, più lenta. Ed ha citato, nel merito, il pezzo in cui Laura Matelda Puppini confronta l’alpinismo con la montagna (Cortomontagna. La montagna di Mina, la montagna di Lucas, su www.nonsolocarnia.info). E vivere in montagna non è avere sempre giornate splendide, ma anche nuvolose, ed è più facile vivere a valle ed in pianura, ma sarebbe bene che i valori della montagna, di cui forse ci siamo dimenticati, si diffondessero anche nella pianura, favorendo la ricerca di un equilibrio.
E ha detto che ritiene che tutti noi dobbiamo prendere questi libri, prendere i documenti di nonsolocarnia, il testo di Bindo Chiurlo, cercare su internet 8milaCensus, per valutare i grigi, le distanze, le sfumature, cercare le ombre e cercare le luci di questo nostro territorio.
Laura Matelda Puppini – 24 agosto 2021
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