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Iniziative sul territorio goriziano: giorno 8 maggio

Desidero segnalarvi due appuntamenti per la giornata dell’8 maggio nel goriziano: alle ore 17.30, a Gorizia, c/o la Sala Dora Bassi (antistante al Teatro G. Verdi), incontro “L’Europa delle città: ambiente, salute, formazione”; seguirà alle ore 19.30, a Gradisca d’Isonzo c/o l’Agriturismo “Lorenzon Luciano” – Da Zaira, in Via Roma 42, incontro “L’Europa delle città tra ambiente e salute”.

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I numeri dell’Europa: incontro a Porcia questa sera

Vi aspetto questa sera, martedì 30 aprile, alle ore 18.15, a Porcia c/o il Casello di Guardia in Via De’ Pellegrini 4, per l’incontro “I numeri dell’Europa”. Oltre a me, parteciperà all’evento Giuseppe Gaiarin (candidato sindaco a Porcia delle liste del Partito Democratico e Porcia Bene Comune) e Chiara Da Giau (consigliera regionale PD).

Vi aspetto numerosi e se conoscete qualche amico interessato condividete con loro questo evento.

Elezioni UE, circoscrizione Nord-Est: Honsell, candidato indipendente nella lista PD

Ho accettato di candidarmi come indipendente nelle liste del Partito Democratico perché ritengo che le prossime consultazioni europee siano probabilmente le più importanti da quando – con felice intuizione – esattamente 40 anni fa una classe dirigente illuminata ha deciso di eleggere direttamente il Parlamento Europeo per rafforzare le basi democratiche dell’Unione e il senso di appartenenza a un comune destino per tutti i popoli europei.

Sono convinto che i problemi immensi che caratterizzano la nostra società possono essere affrontati solo su scala sovranazionale e l’Unione europea rimane la migliore chance a nostra disposizione e quindi reagire e contrastare il riemergere del nazionalismo, della xenofobia, delle ineguaglianze è un dovere civile prima che politico.

La sfida è molto difficile ma mi conforta avere in questo il supporto non solo del Partito Democratico ma anche di Articolo 1 e di Open Sinistra FVG che in questi giorni hanno manifestato la loro stima e vicinanza nei miei confronti e sono certo di poter lavorare assieme a Isabella De Monte che in questi anni ha ben rappresentato la nostra Regione in Europa e che affronta assieme a me la medesima sfida.

Per un futuro del sistema sanitario regionale: valorizzare qualità professionali e umane del personale

Il tema della Sanità è centrale nella campagna elettorale di queste settimane e la mia convinzione – come cittadino e come amministratore – è chiara: valorizzare le qualità professionali e umane del personale medico infermieristico e ausiliario; procedere a un ampio piano di assunzioni di figure professionalmente qualificate per riportare a regime il sistema; ribadire sempre e comunque l’assoluta centralità della dimensione universalistica e pubblica del sistema sanitario regionale.

Dal sondaggio pubblicato su “Il Messaggero Veneto” in data 8 aprile emerge, infatti, come la qualità del sistema sanitario regionale sia considerata una delle priorità più urgenti nella percezione dei cittadini e questo non stupisce certo se consideriamo come – anche dal funzionamento del sistema sanitario – vengono a dipendere il futuro, la qualità della vita e la sicurezza di noi stessi e delle persone e noi più care e vicine.

Nei miei 10 anni da sindaco di Udine ho costantemente operato per salvaguardare il ruolo e la qualità delle strutture ospedaliere della nostra città, cercando di fare quanto possibile per impedire che la diminuzione di risorse in questo settore così cruciale, così come il continuo accavallarsi di norme di rango nazionale o regionale portasse a uno scadimento nel servizio erogato alla comunità. Su questo è fondamentale dire alcune parole di verità: una riforma sanitaria regionale era indispensabile; quella del 2014 ha una impostazione e una direzione condivisibili, ma la sua realizzazione si è rivelata troppo spesso calata dall’alto, priva delle necessarie attenzioni alle esigenze dei singoli territori e poco attenta a un dialogo costruttivo con gli operatori del settore e con la comunità dei pazienti. A questi difetti sarà necessario porre quanto prima rimedio.

Dopo la fase della ristrutturazione organizzativa deve ora aprirsi quella del rilancio degli investimenti, puntando sulla valorizzazione del patrimonio di competenze, professionalità e umanità esistente all’interno del comparto, così come sulla definizione di una chiara modalità di valutazione dei risultati finora conseguiti (soprattutto in termini di qualità dei servizi come i tempi di attesa, ecc) dalla riforma, apportando se il caso i necessari aggiustamenti di rotta. A questo si collega e si affianca la necessità di procedere a un ampio piano di assunzioni perché l’esternalizzazione dei servizi dovrà diventare l’assoluta eccezione.

Salute inoltre non significa solamente assenza di malattia accanto al benessere fisico deve tenere conto anche del benessere mentale, relazionale ed emotivo. Prevenzione e cura devono procedere in modo parallelo. Vanno ridotti assolutamente i rischi di disabilità derivanti da cadute o stili di vita patologici, soprattutto in una società come la nostra nella quale l’aspettativa di vita cresce e, positivamente, c’è un invecchiamento della popolazione. Nei dieci anni da sindaco ho operato sviluppando le iniziative di prevenzione della rete Città Sane dell’OMS, portando Udine a diventare modello europeo di invecchiamento attivo.

Il nostro Paese è stato per anni al vertice nella qualità del servizio sanitario pubblico e la nostra Regione al vertice di quello nazionale. L’attenzione alla cura, alla prevenzione, alle politiche di inclusione e integrazione, al ruolo degli anziani, ai bambini, molte di queste esigenze fondamentali per una comunità realmente aperta e democratica, che “non lasci nessuno indietro” passano proprio per il funzionamento degli ospedali, per il presidio talvolta eroico dei medici di base, per i servizi sanitari di prossimità. Per questo la Regione deve andare fiera di quanto ha già e impegnarsi per migliorare ulteriormente l’esistente. Il CRO, il Burlo Garofolo, il Gervasutta sono centri di eccellenza di livello internazionale nei propri ambiti specifici,  e vanno mantenuti tali. Ma la qualità della vita dei pazienti deriva anche da aziende ospedaliere territoriali di eccellenza di servizi domiciliari diffusi, anche nelle aree periferiche come la montagna, facendo attenzione alle individualità e a percorsi di continuità assistenziale. Il trattamento delle acuzie non può essere inoltre efficace se non è affiancato da altrettanta attenzione alle cronicità da un lato e alla riabilitazione dall’altro.