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Udine, 30 novembre 2019: idee comuni 2.0

Desidero ricordarvi l’appuntamento di sabato 30 novembreIDEE COMUNI 2.0” che si terrà dalle ore 09.30 alle 16.00 c/o Lino’s & Co, in Via Artico di Prampero 7 a Udine.

IDEE COMUNI 2.0 è un’iniziativa che nasce per aggiornare le idee programmatiche discutendone assieme nei tavoli tematici, fare un bilancio di quello che sta succedendo in Consiglio regionale e del lavoro che siamo riusciti a svolgere e ragionare sulle scelte organizzative in grado di rafforzare la nostra rete e di farla crescere sul territorio.

Per saperne di più circa il programma della giornata clicca qui.

Disegno di legge “enti locali”: affossa il sistema e non lo migliora

Per Furio Honsell il disegno di legge sugli Enti Locali “è una legge che ha solo l’ambizione di essere una riforma degli enti locali in Friuli Venezia Giulia, ma nella realtà si esaurisce nell’affossare il sistema precedente invece di migliorarlo. La sua “pars costruens” è infatti miserevole e medievale, ispirata al principio del “ogni contado si arrocchi intorno al proprio castello”.

Il Consigliere di Open Sinistra Fvg critica innanzitutto la decisione di questa maggioranza di adottare la formula della proposta di legge di iniziativa giuntale: “una proposta di legge consiliare sarebbe stata molto più appropriata, soprattutto alla luce del fatto che sono decine i membri di questo Consiglio che hanno avuto esperienze significative e prolungate di Sindaco, mentre nella Giunta, uno solo forse ha avuto
tale esperienza”.

Aggiunge inoltre che questa metodologia “comprime notevolmente i tempi del dibattito, senza permettere un dialogo compiuto nelle audizioni”. Dialogo che ancora una volta secondo Honsell non si è compiuto neppure in aula: “questa maggioranza dimostra per l’ennesima volta la sua arroganza istituzionale. Non solo non vengono prese in considerazione le opinioni delle opposizioni ma non sono stati colti neppure alcuni degli spunti presentati dai Sindaci del nostro territorio nelle audizioni! Per correttezza istituzionale e rispetto del ruolo che ricopro – continua l’esponente di Open Sinistra Fvg – ho presentato numerosi emendamenti pur sapendo che non sarebbero stati accolti e infatti così è stato”.

“Ma l’aspetto più pericoloso di questo disegno di legge – conclude Honsell – è che non disegna un futuro dignitoso per i territori e per gli enti locali stessi che ne sono i soggetti esponenziali. Sembra quasi che il legislatore voglia costringere gli Enti locali ad una situazione di nanismo istituzionale. Ha forse in mente di rendere quindi inevitabile la reintroduzione di un organismo di controllo regionale sovracomunale più forte così da renderli di nuovo sudditi e vassalli come ai tempi del Patriarcato? Questa legge pone le basi per meccanismi che sono l’antitesi della multilevel governance che invece in tutta Europa sta irrobustendo il ruolo di Comuni e delle loro aggregazioni”.

Approvata mozione di adesione della Regione al Manifesto dei diritti e dei doveri della persona con diabete

Oggi su proposta del Consigliere Honsell di Open Sinistra Fvg è stata approvata in Consiglio Regionale l’adesione della Regione Fvg al “Manifesto dei diritti e dei doveri della persona con diabete”.

Il Manifesto prevede da parte delle Istituzioni sanitarie e non la garanzia di fornire ai pazienti diabetici diagnosi e terapie appropriate, con uniformità sul territorio, la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e di informazione volte a promuovere stili alimentari e di vita sani e di contrasto alla sedentarietà, ma anche da parte dei cittadini/pazienti l’impegno a comportamenti responsabili in linea con il Manifesto.

“Il diabete di tipo 2 sta diventando una pandemia a livello mondiale a causa degli stili di vita e di progettazione dei nostri ambienti urbani; tant’è che si parla ormai di ‘diabete urbano’” afferma Honsell.

“Secondo i dati dell’Istat riferiti al 2016, gli italiani affetti da diabete rappresentano il 5,3% della popolazione (5,4% negli uomini, 5,2% nelle donne), pari a oltre 3 milioni e 200 mila persone, e il 16,5% della popolazione sopra i 65 anni, con oneri ingenti sul bilancio del Sistema sanitario regionale. Secondo proiezioni sempre dell’Istat, se l’attuale trend verrà mantenuto, il numero di persone affette in Italia potrebbe raggiungere la cifra di 20 milioni nel 2050”.

“La diffusione in Italia del diabete – aggiunge il Consigliere di Open Fvg – è quasi raddoppiata negli ultimi trent’anni (coinvolgeva il 2,9% della popolazione nel 1980) e rispetto al 2000 i soggetti diabetici sono 1 milione in più: ciò è dovuto sia all’invecchiamento della popolazione sia ad altri fattori, tra cui l’anticipazione delle diagnosi (che porta in evidenza casi prima sconosciuti) e l’aumento della sopravvivenza dei malati di diabete (la mortalità per diabete si è ridotta di oltre il 20% in tutte le classi di età). Inoltre, il 90% dei casi di diabete mellito è di tipo 2 ed è fortemente correlato all’adozione di stili di vita non appropriati e quindi spesso collegato a fattori di disagio socio-economico dei soggetti colpiti”.

Un mio commento al Disegno di Legge 63 di modifica alla Legge regionale 19/2000

«La Regione vuole mascherare il rimpatrio dei profughi inserendo il diritto di ritorno volontario assistito nella modifica della legge sulla cooperazione internazionale». Ad accusare la giunta di confondere «il volontariato con l’ossessione sui migranti» è il consigliere d’opposizione, Furio Honsell (Open Fvg) secondo il quale se la proposta di legge non sarà emendata potrebbe rischiare l’ennesima bocciatura dalla Corte Costituzionale.

L’accusa, condivisa anche da alcune associazioni presenti sul territorio, è pesante e l’assessore regionale, Pierpaolo Roberti, la respinge immediatamente al mittente. La nuova legge approderà in aula entro fine ottobre per procedere alla pubblicazione dei bandi e all’assegnazione di 1,5 milioni di euro.

Il caso è scoppiato in commissione dove l’assessore Roberti ha illustrato la modifica di legge che tra le finalità prevede «il diritto a rimanere nel proprio paese di origine con adeguate qualità di vita e con la libertà di non migrare» e il «diritto al ritorno volontario assistito e alla reintegrazione nella propria terra di origine».

Ed è su quest’ultima libertà a soffermarsi Honsell secondo il quale non è corretto parlare di rimpatri visto che non ci sono progetti di cooperazione internazionale con i Paesi da dove arriva il maggior numero di migranti. Vale a dire Pakistan e Afghanistan. «Non ha senso – insiste Honsell -, nessuna delle associazioni può lavorare in Afghanistan. La Regione sta confondendo il volontariato con la questione dei migranti». Alla luce di tutto ciò, Honsell non esclude una possibile bocciatura della norma se sarà approvata dall’aula. E come se non bastasse, Honsell contesta pure l’eliminazione della Conferenza regionale sulla cooperazione internazionale sostituita dai tavoli di lavoro e la riduzione del numero dei componenti, da 4 a 1, della commissione consultiva.

Che la Corte Costituzione possa bocciare la norma l’assessore non lo esclude, Roberti lo prevede perché, sottolinea, «la Corte Costituzionale sta impugnando tutto», quello che invece Roberti non accetta sono le accuse di voler mascherare i rimpatri dei migranti con la cooperazione internazionale. «Tutte queste misure – spiega – aiutano le persone a restare o a rientrare nel paese d’origine, non capisco quale sia il problema». Roberti assicura che «la Regione può sostenere i rimpatri volontari, la competenza dello Stato è solo sui rimpatri forzosi». Esclude, inoltre, che la nuova funzione inserita nella proposta di legge sulla cooperazione internazionale sia legata all’utilizzo dei fondi già previsti dalla Regione per i rimpatri volontari. «Quando parliamo di diritto a tornare nel Paese d’origine – aggiunge – parliamo di progetti volti a garantire il diritto di tornare in un luogo dove potrebbero essere mutate le condizioni di vita, il risultato della cooperazione internazionale deve essere anche questo».Detto tutto ciò, l’assessore ci tiene a far notare la scarsa condivisione del documento da parte delle associazioni di volontariato operative sul territorio. «Stiamo parlando di circa 200 realtà alle quali abbiamo inviato un questionario per raccogliere eventuali suggerimenti, sa quante ci hanno risposto? Una decina». Analoga la situazione registrata in commissione dove erano state invitate in audizione 36 associazioni che nella passata annualità avevano ottenuto i contributi: «Di queste – insiste Roberti – si sono presente in 11. È strano che questi due punti vengano contestati quando molte associazioni, tra cui Oikos e le Caritas, avendo già i collegamenti con il mondo dell’accoglienza sul territorio, potrebbero promuovere i progetti di rimpatrio volontario».

Fonte: Messaggero Veneto | Autore: Giacomina Pellizzari