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Relazione Honsell su Pdl 21 “Interventi volti alla conoscenza, alla diffusione e al ricordo del dramma delle foibe e dell’esodo istriano-fiumano-dalmata”

Presidente, illustri colleghi e colleghe,

questa proposta di legge è l’ennesima strumentalizzazione di un dramma umano collettivo che fino alla legge n. 92/2004 che istituì il “Giorno del Ricordo” non fu mai riconosciuto ufficialmente dalla Stato italiano. Parlo di “strumentalizzazione” perché in meno di due anni in quest’aula sono già state presentate varie mozioni su questa tematica, alcune delle quali hanno avuto toni assai minacciosi nelle premesse. Questa vicenda oggi non ha però più bisogno di essere portata alla luce perché è riconosciuta come una delle tragedie del ‘900 e ogni iniziativa, a cominciare dal Giorno del Ricordo deve condurre a riflessioni rispettose e commemorazioni composte, volte a unire le comunità, non a dividerle.

Penso che nessuno possa negare che sia in qualità di sindaco di Udine (sono stato infatti il sindaco che ha dedicato un parco alla memoria delle “Vittime delle Foibe”) che con il mio comportamento in occasione delle precedenti mozioni discusse in quest’aula ho sempre avuto un atteggiamento ispirato al riconoscimento della tragedia e al superamento degli odi. Ritengo però, che questa legge non vada approvata per i seguenti motivi:

1. pone in capo al Consiglio regionale, attraverso gli artt. 3 e 4, un ruolo che non è legislativo, ma puramente esecutivo e gestionale, ovvero la direzione di commissioni, nonché l’organizzazione di altre iniziative pubbliche. Il Consiglio regionale non ha strutture operative o gestionali per svolgere queste attività. Dovrà quindi delegarle di fatto ad altre strutture. Questa legge introduce dunque un protagonismo fuori luogo del Consiglio con chiari intenti meramente propagandistici e mediatici;

2. trattare una tematica così complessa che suscita ancora rancori e sentimenti tanto contrastanti richiederebbe che venissero coinvolte figure istituzionali che si occupano di Storia contemporanea e in primo luogo i Dipartimenti di Storia delle nostre Università. L’assenza di qualsiasi loro coinvolgimento, per esempio nella composizione della commissione dell’art. 3, comma 2, rischia di promuovere un’attività con finalità educative senza nessuna qualificazione metodologica. Una legge regionale dovrebbe avere invece sempre finalità alte ed ampie;

3. la legge statale n. 92/2004 giustifica già il sostegno di iniziative come quelle delineate da questa legge regionale, attraverso i canali degli assessorati; i quali peraltro già lo stanno facendo;

4. istituire una legge solamente su queste vicende senza tenere conto di un più ampio inquadramento e approfondimento sulle caratteristiche e i crimini della guerra imperialista condotta dall’Italia fascista nei Balcani e delle sue politiche totalitarie, nazionalistiche e razziste in questi territori, alimenta una lettura rancorosa, squilibrata e divisiva di questa tremenda vicenda. Così purtroppo è avvenuto negli ultimi 70 anni. Si dovrebbe favorire invece soprattutto nelle scuole una riflessione e una commemorazione condivisa, che unisce.

Per tutti questi motivi, proprio il rispetto per le vittime innocenti e per la sofferenza umana dei loro familiari e dei testimoni di quelle vicende dovrebbe spingere a non formulare mai leggi come questa che cinicamente cercano di capitalizzare a fini elettorali tanta sofferenza e tragedia.

Se davvero si vogliono promuovere concorsi nelle scuole sulla complessa tematica dei confini orientali dell’Italia e la presenza italiana in Istria e Dalmazia, per favorire la convivenza civile tra i popoli e scongiurare che tragedie come queste si possano ripetere, allora andrebbero coinvolti oltre alle Università anche rappresentanze istituzionali delle comunità slovene in Italia e italiane in Slovenia e Croazia.

Per Open-Sinistra FVG il primo pilastro per il futuro è l’ambiente e la sua sostenibilità

“In questi ultimi mesi Open-Sinistra FVG ha presentato una serie di atti e provvedimenti legislativi che vanno a rispondere alla richiesta di diverse associazioni e movimenti del territorio per una sempre maggiore attenzione all’ambiente, alla salute e al benessere dei cittadini da parte delle nostre istituzioni locali e regionali” afferma il consigliere regionale Honsell.

Continua Honsell: “Il momento di agire è arrivato e sempre di più lo sarà: abbiamo una responsabilità verso le generazioni più giovani e quelle future, volta a garantire loro il diritto al patrimonio di biodiversità del pianeta Terra. È nostro dovere quindi promuovere stili di vita sostenibili per evitare che la sesta estinzione di massa iniziata con lo sviluppo del sapiens nel neolitico, possa includere a breve anche la nostra stessa specie”.

Il primo provvedimento presentato è la proposta di legge Disposizioni per la promozione di iniziative e azioni positive volte alla limitazione di emissioni di CO2 da fonti fossili e al riscaldamento globale antropogenico che mira a esplicitare, integrare e sostenere l’impegno della Regione FVG e dell’intera comunità regionale nel contrasto alle emissioni di C02 da fonti combustibili fossili e di altri gas climalteranti. L’obiettivo strategico è la riduzione di emissioni almeno del 40% entro il 2030 sul dato del 1990 e la decarbonizzazione entro il 2050, conformemente alle previsioni del pacchetto “Clima Energia 2030” dell’Unione Europea, al fine di mitigare gli effetti del riscaldamento globale. Tra le azioni proposte nel provvedimento vi sono: la creazione di un Piano d’azione delle politiche regionali per l’energia sostenibile e il clima; la predisposizione di una Scheda Sostenibilità Ambientale per ciascuna delle leggi approvate dal Consiglio; la promozione di azioni locali fra le quali l’adesione da parte dei Comuni del Friuli Venezia Giulia al Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima; la predisposizione di efficaci misure per l’ efficienza energetica del settore pubblico, la promozione del Green Public Procurement;la definizione di procedure di semplificazione nelle fasi di rilascio delle autorizzazioni e nelle attività controllo per gli enti e le organizzazioni in possesso della certificazione Eco-Management and Audit Scheme ed infine il sostegno nell’adozione e scambio di Titoli di Efficienza Energetica.

Altro tema che Open-Sinistra FVG ha voluto affrontare con una mozione in Consiglio regionale è quello del contrasto all’inquinamento atmosferico nel nostro territorio, alla luce degli ultimi preoccupanti dati provenienti da studi indipendenti e di una serie di superamenti dei limiti di legge previsti per le polveri sottili PM10 in diversi Comuni del FVG nel mese di gennaio. La mozione vuole porre l’attenzione su una serie di azioni volte alla riduzione del fenomeno, che devono essere maggiormente strutturate ed efficaci: l’aggiornamento del Piano di Miglioramento della Qualità dell’Aria; la redazione di linee guida sull’utilizzo di stufe a legna o a pellet; l’eliminazione di contributi erogati per l’uso di combustibili fossili; l’istituzione di incentivi per il miglioramento dell’efficientamento dell’impiantistica per il riscaldamento negli edifici pubblici e per la sostituzione delle caldaie a gasolio con sistemi più rispettosi dell’ambiente; la predisposizione di ulteriori agevolazioni per l’acquisto di nuove vetture e ciclomotori, preferibilmente ad “emissioni zero”; il potenziamento della rete di TPL con un parco mezzi meno inquinante; il potenziamento dei trasporti ferroviari ed infine la redazione di strumenti legislativi per la realizzazione di piattaforme che promuovano la mobilità condivisa.

Ultimo tema di grande attualità per il quale ci siamo attivati in Consiglio regionale mediante una mozione è quello della riduzione ed eliminazione del preoccupante uso di glifosato nell’agricoltura, orticoltura e viticoltura regionale. La mozione vuole impegnare la Giunta alla rimozione entro il 2022 del glifosato dai vari disciplinari di produzione anche nell’ottica del nuovo PSR 2021-2027 e a sostenere approcci agro-ecologici innovativi volti a migliorare la fertilità dei suoli, la diversificazione delle produzioni e l’aumento della capacità di sequestro del carbonio. Infine, si desidera impegnare la Giunta nell’incentivo di collaborazioni con le Università, i Centri di ricerca regionali e le associazioni in questo senso e intervenire presso il Governo e le istituzioni UE per intraprendere azioni volte alla riduzione, limitazione o divieto di prodotti fitosanitari a partire dal glifosato e al sostegno e promozione di soluzioni alternative.

👉 Proposta di Legge n. 77 “Disposizioni per la promozione di iniziative e azioni positive volte alla limitazione di emissioni di CO2 da fonti fossili e al riscaldamento globale antropogenico”

👉 Mozione n. 139 “Predisposizione di misure più efficaci per il contrasto all’inquinamento atmosferico”

👉 Mozione n. 140 “Stop al glifosato, sì all’agricoltura verde e sostenibile”

Un mio breve commento sul DDL “Sviluppimpresa”

“La legge è sicuramente una legge importante ma si tratta di una pura legge di manutenzione: dalla relazione programmatica del Presidente Fedriga ad oggi sono sconosciuti gli obiettivi che si vogliono perseguire. La legge poi non prevede azioni integrate con altre direzioni. Manca quindi di una visione complessiva” afferma Honsell, consigliere regionale di Open-Sinistra FVG.

Prosegue Honsell: “Già negli strumenti forniti ai consiglieri si riscontra un cortocircuito: la legge va infatti a modificare delle misure in atto ma non ci sono indicatori per capire perché sono necessarie.

Certamente alcuni provvedimenti sono positivi ma si tratta di misure di dettaglio in confronto alle necessità del territorio, che ha dovuto affrontare negli ultimi anni importanti crisi aziendali mai risolte: in questo disegno di legge non si trova nemmeno un’idea su come poter risolvere le crisi in atto e prevenirne di nuove.

Il tema dell’internazionalizzazione profondamente correlato a quello delle crisi aziendali è affrontato superficialmente, non viene attuata alcuna misura affinché le aziende evitino di delocalizzare: c’è una mancanza di ragionamento su larga scala, manca un raccordo con la pianificazione europea, non vi è apertura verso il mondo dell’Università, anzi le Università non vengono minimamente prese in considerazione in questa legge.”

“Ritengo positivo che sia data importanza al tema dell’innovazione e della digitalizzazione: ma perché demandare a singoli intermediari tali azioni?

Il 5G non è preso in considerazione: la Regione dovrebbe invece adoperarsi per favorire il suo uso aziendale.

Molto “vecchia” e superficiale è la visione sull’economia circolare, la sostenibilità ambientale e l’efficientamento energetico nonché la decarbonizzazione.

Dare importanza ai giovani e alle imprese femminili è sicuramente una buona cosa ma allo stesso tempo non si può dimenticare che la nostra è una Regione dall’età media particolarmente alta. Dunque perché non basare lo sviluppo della nostra Regione anche sotto questo punto di vista, magari sviluppando una sperimentazione sulla silver economy?”

“Anche sui Cluster doveva essere svolto un ragionamento più puntuale e approfondito, procedendo con delle modifiche alla legge in modo da definirli meglio ed in modo più coerente.”

In conclusione Honsell: “Il peccato originale di questa legislatura è la poverissima relazione programma fatta dal Presidente Fedriga all’atto del suo insediamento. Deficit di idee non ancora colmato.”

Relazione su Ddl 78 “Disposizioni concernenti la realizzazione di nuovi locali della Questura di Trieste”

La prima domanda naturale a fronte di questo DDL è: perché c’è bisogno di una legge per aiutare finanziariamente un’istituzione statale in difficoltà? Chi abbia ricoperto ruoli amministrativi come quello di Sindaco, non si stupisce che un’istituzione locale aiuti un’istituzione statale. A Udine quando ero Sindaco abbiamo realizzato varie opere di manutenzione straordinaria per il Tribunale e caserme dei Carabinieri nei quartieri più decentrati. Riuscii a realizzare a Udine anche una caserma per raccogliere in un unico sito tutti i tre i nuclei speciali dei Carabinieri, ovvero i NOE i NAS e i NTPC, struttura unica in regione FVG. Ma si operò sempre attraverso una convenzione. Dunque perché una legge, se si può fare tutto in modo più semplice? Ci è stato risposto che si intende investire per adesso un milione e mezzo su un sito che non è di proprietà regionale, dunque serve una norma. Ma già qui allora c’è qualcosa di anomalo. La collocazione dei nuovi locali è già stata decisa senza concordarla con tutti i rappresentanti della cittadinanza, senza una convenzione con l’ente locale? Un’audizione su un tema così delicato come la collocazione degli Uffici Immigrazione a nostro avviso andava fatta. Ci è stato risposto che il provvedimento era molto urgente, essendo arrivata la richiesta a giugno dell’anno scorso. Sette mesi per reagire però, sembra tempestivo solo su scala geologica, un’audizione avrebbe richiesto forse una settimana in più. In questa vicenda l’urgenza, se di urgenza si tratta, è invece misurata in mesi. Evviva la rapidità.

La seconda domanda naturale è stata dunque perché si è aspettato tanto tempo per un simile provvedimento. C’era l’opportunità di agganciarlo a qualche legge omnibus, e certamente non ce ne sono state poche, oppure a qualche legge di assestamento. Qui non è stata data risposta chiara.

La terza domanda è perché a fronte di altre richieste di aiuto che vengono dalle amministrazioni statali è stata data risposta solamente a questa? Sono a conoscenza di almeno un’altra richiesta altrettanto urgente che proviene dal Ministero della Giustizia relativamente alle Residenze per l’Esecuzione di Misure di Sicurezza (REMS) presso l’area triestina. Le REMS sono le strutture previste dalla Legge 81/2014 che hanno chiuso quella atroce e disumana realtà che erano gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Mi risulta che la richiesta rivolta alla Regione sia stata fatta quasi un anno fa e sia stata più volte reiterata, ma non abbia ricevuto ancora risposta. Eppure a causa della mancanza di tale struttura, mi risulta che agenti di polizia penitenziaria operino presso reparti di Diagnosi e Cura ospedalieri, mettendo profondamente a disagio un settore delicato che proprio del disagio mentale profondo si fa carico. La Giunta avrebbe potuto legiferare in merito a tutte le richieste di questo tipo, definendo criteri di intervento. Al riguardo non ho ricevuto risposta se non ai limiti dell’offesa.

L’ultima domanda è dunque una meta-domanda: perché non è stata data risposta a tutte queste domande poste in Commissione? L’unica risposta è avvilente perché mette in luce il cinismo mediatico della Giunta: perché altrimenti non si raggiungeva altrettanta visibilità! Questa Giunta vuole infatti poter dichiarare in dirette Facebook, attraverso la pletora di social media, attraverso i titoloni delle aperture di pagina dei giornali, che si impegna come nessuna prima sul tema del contenimento dei richiedenti asilo.

In aggiunta, il sito sul quale si vuole intervenire sembra essere quello di un quartiere non centrale della città di Trieste per nascondere questa problematica agli occhi dei più, scaricandola su un quartiere che si reputa arbitrariamente secondario. Non si vuole avere troppo dibattito che possa macchiare la bellezza immacolata del titolo di questa legge e del suo articolo 1 sulle finalità. Mi sembra di sentirli i membri della Giunta riempirsi la bocca snocciolando nelle interviste, per cercare di guadagnare la massima, tutti le leggi con le quali hanno provveduto a gestire l’Ufficio Immigrazione.

A nostro avviso se si volesse intervenire per via legislativa su una qualsiasi tematica e quindi anche questa, andrebbe fatto un ragionamento programmatico completo, non un intervento puntuale ad effetto. A tanto ci richiamerebbe il nostro dovere di consiglieri, altrimenti qui in Consiglio continuiamo a fare da cassa di risonanza per una propaganda mediatica.

Questo DDL fa il paio con il DDL 79 SEMPLIFICA che parla di semplificazione e tutto quanto è stato detto per tale DDL al riguardo del suo valore eminentemente propagandistico andrebbe tristemente qui ripetuto.

Come OPEN – SINISTRA FVG faremo alcuni emendamenti volti alla definizione degli interventi regionali a sostegno di strutture statali in difficoltà, auspicando che venga data risposta anche alle richieste provenienti dal Ministero di Giustizia a favore dei reclusi.