Dopo aver sfasciato le UTI, questa Giunta e questa Maggioranza rinunciano ancora una volta ad affrontare il tema importantissimo di una riforma organica degli Enti Locali ma, in modo improvvisato, o forse opportunistico, intervengono invece su un aspetto puntuale. E, in zona Cesarini rispetto alle prossime elezioni, propongono questa pseudo-legge, “pseudo” in quanto, moralmente, non hanno certo dignità di legge questi 5 articolini. Una pseudo-legge simil-omnibus che rimuove il divieto al terzo mandato consecutivo ai Sindaci dei comuni con meno di 2000 abitanti!? Con quale giustificazione? La “crisi di vocazioni” a Sindaco. Quindi ad oltre 50 comuni in FVG, che andranno al voto in maggio, vengono sparigliate le carte.
Open-Sinistra FVG ritiene che non sia questo il modo di intervenire sulla figura apicale dei Comuni, il Sindaco, e tanto meno si possa attraverso questo espediente compensare la scarsità di vocazioni.
Così non si rispetta lo spirito degli eredi di quel Comune Rustico, che il Carducci immortalò nelle sue Rime:
Non paure di morti ed in congreghe
Diavoli goffi con bizzarre streghe,
Ma del comun la rustica virtù.
A nostro avviso la figura del Sindaco è fondamentale per quella tradizione civile ancora così viva nei Comuni.
Ma le donne piangenti sotto i veli
Invocavan la madre alma de’ cieli.
Con la man tesa il console seguiva:
“Questo, al nome di Cristo e di Maria,
Ordino e voglio che nel popol sia”.
A man levata il popol dicea, “Sì”.
E le rosse giovenche di su ‘l prato
Vedean passare il piccolo senato,
Brillando su gli abeti il mezzodì.
Le vocazioni a sindaco-console si possono incrementare solamente valorizzandone la figura, non stuzzicando la sua vanagloria!
Oggi fare il Sindaco di un piccolo Comune, erede del Comune Rustico, significa assumersi responsabilità enormi svolgendo compiti amministrativi con indennità minime, significativamente inferiori al costo di un funzionario. Non è possibile valorizzare questa figura senza incrementare le indennità dei Sindaci e togliere ridicole limitazioni come l’incandidabilità ad altri ruoli. Intendiamo proporre un ordine del giorno, in questo senso, infatti. Togliere il limite ai mandati non è certo un tabù, sono moltissimi gli Stati europei nei quali questo limite non c’è, ma questa Maggioranza non può ritenere che cittadini volonterosi possano continuare a togliere le castagne dal fuoco nella gestione dei Comuni. In FVG sono 55% i Comuni con meno di 2000 abitanti e 65% quelli con meno di 3000 abitanti. Se questa Maggioranza vuole continuare a mantenerli totalmente indipendenti dopo la soppressione delle UTI, deve per lo meno immaginare di assumere più personale e investire più denaro nel loro funzionamento. Non può pretendere che i cittadini migliori si prestino a colmare il deficit di risorse attraverso una forma di volontariato chiamato Sindaco.
Ancora una volta però, la Maggioranza si dimostra strabica. Non è il numero di mandati di un Sindaco il problema, ma la mancanza di un progetto degli Enti Locali. Oltre 200 Enti Locali per una Regione di meno di 1,2 milioni di abitanti sono troppi, se si intende mantenerli con il grado di scoordinamento attuale. I primi a fare le spese di questa frammentazione sono i cittadini e le imprese, che non possono avere servizi uniformi e di qualità. Le UTI dovevano essere migliorate, non cancellate! Continuare a pensare che dei Sindaci-Figaro- tuttofare-h24 possano essere un modello percorribile non farà mai entrare la nostra Regione nel XXI secolo.
Questa Legge contiene anche tutta una serie di micro-modifiche non sostanziali a leggi precedenti oppure correzioni di “meri errori materiali” suggeriti dalla Ragioneria. Nel corso del dibattito in Commissione la maggioranza ha cercato di introdurre ulteriori articoli, giudicati però non conferenti. Su cosa? Ma ovviamente sulla sua fissazione: la sicurezza. Questa volta declinata nella possibilità di dare il comando della Polizia Locale ad una figura che provenga da altri Corpi di Polizia. Dimostra così la propria intenzione di rendere questo ruolo, che tradizionalmente rappresentava un riferimento civile di quartiere e il garante del rispetto dei regolamenti comunali, in una nuova tipologia di operatore di quell’ordine pubblico che si ritiene messo in grave pericolo! Immagino già di vedere i post su Facebook che ritraggono il vicepremier a petto gonfio, con la divisa e il cappello da vigile!
Per fortuna sono stati stralciati anche i commi dell’Art. 4, che consolidavano una visione dirigistica dell’innovazione, che da oltre vent’anni viene ovunque riconosciuta come sbagliata. Ancora una volta infatti veniva confermata la delega dell’innovazione ad un unico soggetto, certamente di grande prestigio internazionale, ma eccentrico rispetto alla Regione. L’innovazione è un processo che si innesca solamente valorizzando esperienze capillari, certamente non con la bacchetta magica di un mago-demiurgo!
Infine, OPEN-Sinistra FVG vuole denunciare la prepotenza procedurale che ha caratterizzato questo provvedimento di legge, che è stato: illustrato, emendato e forzato ad essere approvato due giorni prima della discussione in aula, senza audizioni! Non è nuovo questo modo di legiferare che, oltre ad essere poco rispettoso, non assicura un percorso ponderato. Il titolo stesso di questo DDL dimostra infatti una metodologia legislativa che già in passato avevamo stigmatizzato, una metodologia che procede in modo caotico, parassitario e corrosivo su impianti legislativi preesistenti, invece di proporre un quadro organico.
Drammaticamente, continua a mancare a questa maggioranza, abile nello sfruttare opportunismi puntuali, qualunque strategia di ampio respiro!
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