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Verità per Giulio, giù lo striscione della Regione FVG: atteggiamento scandaloso

Rimaniamo sconcertati dalla notizia per cui lo striscione, appeso alla facciata del Palazzo della Regione FVG in Piazza Unità d’Italia a Trieste, di sostegno alla campagna per la richiesta di Verità e Giustizia per Giulio Regeni è stato tolto. Il motivo? Affiggere i manifesti per gli Europei Under 21 di calcio.

Sembra che ogni pretesto sia buono per eliminare un messaggio forte di giustizia e vicinanza alla famiglia, in particolare in questo momento di tensione dopo l’ondata di intimidazioni al Cairo nei confronti dei Regeni, dei loro avvocati e consulenti.

I genitori di Giulio non devono rimanere da soli a combattere per conoscere la verità sulla tortura e l’uccisione del loro figlio e proprio per questo, vista la notevole visibilità di un evento come gli Europei Under 21 di calcio, lo striscione doveva rimane lì al suo posto. Così facendo anche in Europa si sarebbero accesi i riflettori su questa vicenda, che non riguarda solamente l’Italia ma tutti: purtroppo si tratta di un’altra occasione persa.

Infine – prosegue Honsell – questo atteggiamento è scandaloso, considerando anche che lo scorso luglio il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione in favore della ricerca della Verità e Giustizia per Giulio.

#VeritaperGiulioRegeni

Mozione Honsell su blocco dei lavori all’Ospedale Cattinara

Ieri mattina Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra FVG, ha depositato una mozione sul problema del blocco dei lavori all’Ospedale Cattinara di Trieste e circa la preoccupante situazione causata dal ridimensionamento degli spazi sanitari e di cura.

Il tema della qualità e della prossimità dei servizi sanitari –
continua Honsell – è un argomento sì prioritario e che è stato al centro dei principali programmi elettorali delle forze di maggioranza e per il quale l’attuale Giunta regionale ha preso impegni precisi e puntuali.

Nella mozione si chiede all’Assessore Riccardi di attivare al più presto un tavolo di dialogo con le rappresentanze sindacali del personale sanitario della città di Trieste e con le associazioni di rappresentanza dei malati e degenti, al fine di definire un piano straordinario allo scopo di garantire standard qualitativi adeguati anche a fronte della chiusura dei numerosi reparti ospedalieri.

Perché le disuguaglianze rendono le società più infelici

La misura dell’anima. Perché le disuguaglianze rendono le società più infelici di Richard Wilkinson e Kate Pickett (Feltrinelli 2009) è un libro che ha ispirato da sempre la mia azione politica. I ricercatori mostrano, cifre alla mano, dopo trent’anni di analisi e comparazione statistiche tra dati raccolti in tutti i paesi sviluppati, che è la disuguaglianza la madre di tutti i malesseri sociali. Dove è maggiore il divario fra ricchi e poveri, infatti, è probabile che ci siano più violenza, più ignoranza, maggiore obesità, più criminalità, maggiore disagio, condizioni di lavoro più difficili. Ma il punto centrale è che in società molto diseguali non stanno peggio soltanto i più poveri, ma anche gli avvantaggiati. Tutti quindi potrebbero beneficiare di una società più giusta.

La sfida epocale, in questo contesto, è quella di innovare quel sistema di welfare che ha contraddistinto l’Europa, ricordandoci che solamente curando il benessere degli altri assicuriamo il nostro! Per fare questo bisogna la sostenibilità e rendere le nostre città a misura di tutte le persone più fragili dagli anziani ai bambini. Va perseguita la salute, intendendola non solo come assenza di malattia, ma come benessere sia fisico, che mentale, emozionale e relazionale. Ma ciò richiede un’azione olistica in tutta la società, che integri la salute in tutte le politiche non solo sanitarie ma anche economiche, urbanistiche, sociali e ambientali. Da sindaco fui membro del Political Vision Group che nel 2017 formulò il Copenaghen Major Consensus, caratterizzato dalle 6P: Persone, Pianeta, Posti, Partecipazione, Prosperità, Pace. Se verrò eletto mi impegnerò affinché nessuno rimanda indietro, promuovendo un’azione politica olistica.

Fiscalità e ambiente: Honsell e Puppato in campo

Fiscalità e ambiente. Sono i due temi forti di Furio Honsell e Laura Puppato, candidati alle elezioni europee del 26 maggio, inseriti nella circoscrizione nordest nella lista del Partito democratico. Entrambi ex sindaci, Honsell e Puppato hanno spiegato la loro visione di Europa ieri all’incontro ospitato da Lino’s&Co, a Udine.«Le cose migliori che sono riuscito a fare nella mia vita – ha esordito l’ex sindaco del capoluogo friulano – sono nate proprio grazie all’Unione europea e mi riferisco in particolare alla ricerca, alla formazione e all’ambiente. Le colpe che si addossano a questa istituzione dipendono non strettamente dall’Ue, ma dagli stati nazionali che ancora faticano a rinunciare, per molte questioni, allo loro sovranità».Honsell ha ammesso, però, che qualcosa in questa Europa non funziona come dovrebbe: «Gli Stati membri gestiscono le norme sul lavoro, favorendo il dumping sociale e salariale – ha chiarito – senza dimenticare che l’Ue non ha ancora una politica estera unitaria, con l’insorgere di problematiche che ben conosciamo in materia di immigrazione. C’è poi la questione fiscale: anche in questo caso manca una politica unitaria e come conseguenza, le grandi multinazionali sono talmente forti da avere bilanci superiori al Pil di un singolo Stato».Un tema, quello della concorrenza sleale tra Paesi diversi, che è caro anche a Puppato: «Siamo di fronte a una svolta realmente storica, e ciò di cui abbiamo bisogno in questa fase è una governance diversa in Europa per riuscire a creare i presupposti per avere welfare e fiscalità vantaggiosi. Inutile negare che la concorrenza tra i Paesi interni è uno dei cancri che va sconfitto, in quanto creano disparità e disaffezione. Abbiamo bisogno dell’Europa – ha assicurato – perché da soli siamo lo zero virgola, insieme, come Ue, raggiungiamo il 7% del sistema mondiale». Honsell è convinto che la strada corretta da seguire sia quella di un federalismo europeo, «per affrontare al meglio le sfide future».Per questa campagna elettorale entrambi i candidati hanno scelto, in controtendenza rispetto a molti loro colleghi (anche di centrosinistra), di parlare di idee e programmi di livello europeo, non limitandoli a un ambito nazionale. «La risposta è l’Europa», ha concluso l’ex sindaco di Udine, che nella lista del Pd si è presentato da indipendente.

Fonte: Messaggero Veneto