La situazione sospesa e inquietante che stiamo vivendo non deve farci perdere di lucidità e di spirito critico. Dunque esercitiamoli.
Il virus ha già portato e porterà sofferenza, quindi non va sottovalutato. Forse queste misure di salute pubblica possono sembrare esagerate, ma non abbiamo esperienza, e la prudenza è la strategia migliore. Dunque vanno rispettate. La salute pubblica e la prevenzione sono altra cosa rispetto alla salute personale e privata.
La salute pubblica e la prevenzione sono state molto trascurate rispetto alla salute personale e privata in passato. Non a Udine però. Mi incoraggia che il Prof. Silvio Brusaferro sia il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Ho fiducia in lui. Mi ricordo che quando lui era ancora un giovane professore associato dell’Università di Udine, in qualità di Rettore lo nominai Direttore Sanitario dell’allora Policlinico Universitario. La sua competenza e dedizione mi colpirono da subito. Siamo nelle mani migliori!
Quando ero Rettore facemmo anche partire il reparto di Malattie Infettive, uno dei primi in Italia. I proff. Viale e Bassetti che oggi spesso intervengono a livello nazionale ebbero qui i primi incarichi. Da allora abbiamo sempre avuto a dirigere tale reparto i migliori tra i loro allievi.
Altrettanto vale per la terapia intensiva, sia a livello di Azienda Sanitaria Ospedaliera che Universitaria.
Quella che stiamo vivendo è un’esperienza collettiva, nel senso più ampio del termine, nessuno può sfuggirle. Viviamola con consapevolezza. Ci insegna a “non lasciare indietro nessuno”. Trascurare la salute anche di una sola persona può avere conseguenze molto ampie. Ci insegna ad essere responsabili dei nostri comportamenti verso gli altri e in primo luogo gli anziani.
Ci apre gli occhi sull’illusione di onnipotenza che ha caratterizzato l’ultimo secolo, facendoci capire quanto siamo fragili. C’è stata un’ipertrofia egocentrica che ci ha fatto innescare un mutamento climatico con conseguenze molto serie. Questa emergenza globale è un’avvisaglia di cosa potrà arrivare a causa del riscaldamento globale. Il troppo antropocentrismo ci ha fatto perdere di vista il non-umano e con esso anche l’umanità.
Il nostro paese farà certamente un balzo in avanti per quanto concerne lo smart working e il distance learning a tutti i livelli. Ci farà sviluppare un uso intelligente dei social media. Ma dobbiamo condividere gli strumenti migliori e le strutture pubbliche devono provvedere a indicare le migliori piattaforme invece di far reinventare la ruota a tutti.
Sul piano economico le conseguenze del virus sono già molto cospicue, perché la situazione economica era già grave. Ma sono anche pronte misure per contrastarle e soprattutto c’è la disponibilità ad operare in futuro per contenerle, invece che per approfittarne. Certamente dobbiamo guardare e sperare nell’Europa.
Questo tempo va vissuto con senso di responsabilità e serietà ma anche con solidarietà e compassione. In questi momenti il mors tua vita mea non si applica, bensì il viceversa.