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Supporto attivo al contrasto alla discriminazione e violenza nei confronti di persone LGBTI+

“Alla luce degli ultimi fatti di cronaca e in concomitanza con la discussione in Commissione Giustizia della Camera relativamente al testo del progetto di legge in materia di violenza e discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere (primo firmatario l’onorevole Alessandro Zan), appare opportuno accendere un riflettore sul tema anche in FVG e per questo ho depositato in Consiglio regionale una mozione” ha dichiarato il Consigliere di Open Sinistra FVG Furio Honsell.

“Solamente in FVG (secondo i dati dello Sportello Chat Amica LGBT+ FVG – Arcigay Friuli) tra il 2015 e giugno 2020 sono state segnalate oltre 500 richieste di aiuto, indicando come motivazioni principali situazioni di violenza omobitransfobica familiare, bullismo – anche omobitransfobico a scuola – e mobbing – anche omobitransfobico – a lavoro, paura a fare coming out e difficoltà di accettazionesolitudine. Bisogna tenere conto che le richieste ufficiali di denuncia rappresentano una piccola parte della realtà, in quanto le discriminazioni e gli episodi di violenza non vengono denunciati per paura di conseguenze nei contesti familiari, lavorativi o scolastici e conducono alla più dolorosa interiorizzazione dell’odio omobitransfobico che questi cittadini hanno subito. Si aggravano così i condizionamenti socio-culturali, economici, politici ed istituzionali.”

“Vivere il proprio orientamento sessuale in piena serenità è un diritto costituzionale fondamentale e il pieno rispetto della persona umana in tutte le sue dimensioni non solamente fisiche ma anche mentali, emozionali, relazionali è la nostra unica speranza. Il benessere o è di tutti oppure non è.” ha dichiarato Honsell.

Concludendo: “Con questa mozione desideriamo impegnare la Giunta a promuovere azioni finalizzate al contrasto di ogni forma di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, porre attenzione al linguaggio di cui si fa uso in ogni atto legislativo e amministrativo – onde evitare suggestioni che possano indirizzare al pregiudizio – ed infine a farsi interprete presso il Governo nazionale della necessità di approvare con urgenza la Proposta di Legge in esame alla Camera che colma il grave vuoto esistente.”

Assestamento di Bilancio 2020: un commento di Furio Honsell

La prima Commissione integrata ha oggi approvato con voto contrario di Furio Honsell di Open Sinistra FVG la Legge di assestamento di bilancio 2020.

“E’ l’ennesima norma non strategica. Ci si sarebbe aspettati finalmente una norma di prospettiva dopo tante norme emergenziali in conseguenza al Covid. Invece questa legge accanto alle solite normette di ritocco ripristina solamente alcuni capitoli dai quali erano state prese in un primo tempo le risorse per le misure emergenziali. L’avanzo di quasi 100 milioni del bilancio 2019 è messo da parte. Tutto però avviene “nelle pieghe del bilancio”.

Insomma non si traggono conseguenze strutturali per definire una rotta per il futuro ma la barca naviga a vista più del solito. Anzi rinuncia a guardare in faccia al futuro. La scusa ufficiale è che lo Stato non ha ancora precisato esattamente le risorse che intende trasferire al Friuli Venezia Giulia. “Siamo sulle sabbie mobili” ci ha detto l’Assessore al Bilancio. La Maggioranza si lamenta che “lo Stato, ovvero il papà, dà una paghetta troppo piccola alla Regione” come ha detto il capogruppo della Lega. Ma una Regione che vuole essere autonoma non dovrebbe avere una maturità per darsi una rotta da sé?”

(Foto di Giovanni Montenero)

Relazione sul DDL 96 “Disposizioni in materia di paesaggio, di urbanistica e di edilizia”

Ma succede di nuovo la stessa squallida messinscena? Ecco un disegno di legge, originariamente di manutenzione, un ordinario Dottor Jekyll, con qualche passaggio magari opportuno, come l’Art. 2, che prevede finalmente la possibilità di remunerare i partecipanti alle commissioni paesaggistiche, o plausibile come l’Art. 13 sull’aggiornamento del PGT (Piano del Governo del Territorio). E poi questo Dottor Jekyll, prima in Commissione a colpi di emendamenti, e certamente anche a breve in Consiglio, si trasforma in un orrendo Mr. Hyde, che stritola l’interesse pubblico!

Questo disegno di legge è una mostruosità legislativa, che va a colpire ed indebolire i meccanismi più solidi e più sani della gestione del territorio e quindi del paesaggio, con deroghe puntuali e, per sua stessa ammissione, improprie. Istituzionalizza il passaggio sopra la testa delle comunità, ovvero dei Consigli Comunali che le rappresentano, per elargire un qualche squallido favore, promesso in cambio di un voto, o nell’auspicio di guadagnarne qualcun altro, “entro 5 anni”, come recita spudoratamente l’Art. 5. Queste norme assurgono ad una generalità pericolosa, proprio perché applicabili ovunque, ma soprattutto perché si rendono disponibili alla più aperta violenza interpretativa.

Questo modo di legiferare si riduce a corrodere la legislazione. Pratica falle scellerate ed incoscienti che saranno ingovernabili in futuro! Lo dico ormai in ogni occasione: legiferare vuol dire enunciare dei principi generali non dissimulare in provvedimenti, scellerati per la loro generalità, meschini favori. Così è l’eccezione a fare la regola. I principi vengono via via annacquati.

Spero sinceramente che non vengano approvati gli articoli che sto per elencarvi. Chi li approverà si renderà responsabile infatti dei futuri degradi e saccheggi del nostro territorio e del nostro tessuto urbano là dove è ancora bello e vivibile.

L’Art. 3 sarebbe solo imbarazzante se non fosse gravissimo. Essenzialmente sancisce l’evasione di imposte e tributi comunali. Permette ad un privato di declassare certe destinazioni d’uso, d’intesa con il politico di turno in modo da pagare meno ICI, per poi, un attimo prima che il politico connivente rischi di non venire rieletto (ovvero entro cinque anni) possano essere ripristinate. Nessuna motivazione è necessaria. Queste è una furbizia che diventa legge. In Commissione la Presidente ha detto con orgoglio “Noi qui legiferiamo!”. Ne deduco che abbiamo opinioni diverse sulla semantica di questa parola.

Si apre inoltre in questo articolo, un’altra falla che è l’interpretazione della parola “conteggio”. Dove si conta? Tutto rimane nel vago, chissà che non si possano prendere due piccioni con una fava! Piani regolatori, addio! Volendo essere trasparenti ci sarebbero stati altri strumenti urbanistici per apportare modifiche non definitive ai piani regolatori, ad esempio attraverso il cosiddetto Piano Struttura. Ma era forse troppa la trasparenza necessaria a dichiarare pubblicamente l’interesse pubblico? Oppure si sarebbero svelati troppi dettagli del maneggio?

Gravissimo sarà l’impatto dell’Art.9. Lo sciagurato piano casa Berlusconiano, LR 9/2019, si dimostra ancora una volta un autentico cavallo di Troia, che se usato astutamente permette un ulteriore rigonfiamento volumetrico fuori terra. Le superfici accessorie non si conteggiano! Quindi si concedono ulteriori 25% di volumi fuori terra, rispetto alle volumetrie di partenza già gonfiate. Quello che ne deriverà sarà un edema urbanistico, per non usare metafore mediche più inquietanti. Perché si vuole violentare così apertamente i piani regolatori? Forse c’è un motivo che rende complesse le loro modifiche! Questi piani incarnano il genius loci delle nostre città e dei nostri insediamenti. Non si può chiamare burocrazia o semplificazione l’azzeramento di tutti i momenti nei quali si verifica se un intervento ha impatto sull’interesse pubblico. Il territorio è del popolo!

Mostruosa infine l’arroganza legislativa dell’Art. 10. Qui si compie uno scempio. Non solamente erano stati già ammessi interventi in deroga a tutti gli strumenti urbanistici comunali che riguardano distanze, altezze, superfici, volumi, se questi sono destinati all’attività turistico-ricettiva o alla somministrazione, ma adesso possono essere realizzati anche in zone urbanisticamente improprie. Per fortuna nella gerarchia delle fonti c’è ancora qualche baluardo per tutelare, forse, una certa sicurezza sanitaria e idrogeologica. Ma fino a quando?

È indubitabile: questo disegno di legge 96 consiste in un’ulteriore sfilza di deroghe innestate su un’altra legge approvata da questa Giunta, fatta di deroghe: la famigerata Legge Regionale 6 del 2019. Entrambe legittimano quanto altrimenti sarebbero stati abusi edilizi. Questa è la visione paesaggistica dell’attuale maggioranza!

In conclusione la vorace cupidigia dei clientes di questa Giunta è sempre più sfrenata. Degna di un Trimalcione Felliniano. Duemila anni fa Petronio Arbitro aveva già fornito la metafora di quanto vediamo svolgersi davanti ai nostri occhi.  Questa maggioranza non è stata appagata dallo sguaiato banchetto di territorio della Legge 6, ma, sempre più famelica, continua a divorare territorio con smania di cementificazione.

Registro come, momentaneamente satolla, la IV commissione ha approvato tutto a maggioranza, non dissimulando un certo sollazzo a fronte di tale scempio alla fine.

Un’ultima nota L’Art. 5, sul SUE (Sportello Unico dell’Edilizia), meriterebbe forse un approfondimento per capire come vada raccordato con le attività già in essere presso i Comuni e con le loro disponibilità di personale. L’ultima legge approvata ha portato al trionfale (a detta dei proponenti) azzeramento della Centrale Unica di Committenza, forse adesso la maggioranza senza troppa riflessione scopre che le strutture uniche non sono poi così male.

Come Open Sinistra FVG siamo quindi assolutamente contrari agli articoli stigmatizzati sopra. Proporremo la loro abrogazione, che se bocciata, ci vedrà denunciare al pubblico disprezzo una legge di deroghe urbanistiche tra le più pericolose che si potessero proporre.

In conclusione va ribadito che legiferare, cara Presidente di Commissione, non vuol dire avere il potere di calpestare le regole, bensì individuare dei principi di interesse pubblico e non privato. Ci sono meccanismi collaudati per pianificare in modo trasparente il territorio attraverso passaggi volutamente prudenti e lenti, che prevedano adozioni e osservazioni. Una volta divorato, il territorio non ritorna più! Il motto nella paesaggistica è lentius, profundius, suavius, non il prepotente citius, altius, fortius del potere senza più freni!

Qui il testo approvato dalla Commissione

Le mie proposte accolte per la Sessione europea 2020

Questo pomeriggio in Consiglio Regionale FVG si è tenuta la discussione circa la risoluzione della “Sessione europea 2020. Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione FVG alla fase ascendente del diritto UE”. È importante questa discussione, in quanto l’Unione europea è oggi posta al centro di nuove sfide, che anche nel nostro territorio dobbiamo affrontare da subito: nel nostro piccolo possiamo contribuire con le nostre proposte al cambiamento nel futuro dell’Unione europea, portando le istanze dei cittadini direttamente nelle istituzioni cardini. Sfide nuove quindi che vanno dal cambiamento climatico alla crisi sanitaria, dall’emergenza economica e finanziaria alla tutela e alla salvaguardia dei diritti delle fasce più deboli della popolazione, dalla digitalizzazione ai programmi europei dedicati ai nostri studenti o orientati alla ricerca e all’innovazione.

Nella fase preparatoria di redazione sono state inserite diverse nostre proposte:
1) il riferimento alla posizione del FVG come cerniera tra varie culture e all’assunzione di un ruolo europeo aperto della nostra Regione;
2) l’osservazione più volte ribadita in Consiglio regionale circa l’eliminazione del gasolio per il riscaldamento e la riduzione delle emissioni Co2 (si veda la mia proposta di legge);
3)la considerazione relativa alle scelte di de-carbonizzazione e di sostenibilità;
4) il richiamo circa il potenziamento delle esperienze di studio e formazione (in modo particolare Erasmus e Erasmus+);
5) il riferimento alla posizione del FVG rispetto alla rotta balcanica, in quanto nel nuovo patto sulla migrazione e l’asilo non deve essere trascurato questo fenomeno segnato da violenze inaudite;
6) il rimando al sostegno di misure per il contrasto alla solitudine e all’isolamento patologico dei cittadini;
7) la richiesta di considerare indicatori di convergenza più completi rispetto al banale “PIL pro capite” perché da un lato questo non permette di evidenziare le disuguaglianze e dall’altro non rende giustizia rispetto alla purchasing power parity che dà la vera misura del potere d’acquisto.”

Approvato all’unanimità anche il nostro ordine del giorno che impegna la Giunta e l’Assessore competente affinché venga mantenuta la dovuta pressione a livello internazionale da parte delle istituzioni europee con la finalità di procedere ad una fattiva ricerca di Verità e Giustizia per Giulio Regeni, ponendo maggiore attenzione dell’Europa nella tutela e salvaguardia dei principali diritti e habeas corpus nei paesi che possiedono relazioni economiche importanti con essa.